Il primo tour de force che vedrà il Napoli impegnato ogni tre giorni tra partite di campionato ed il girone di Champions, è iniziato nel migliore dei modi, con due successi esterni. Il primo a casa del Palermo, da pochissimo tempo affidato a De Zerbi, ex calciatore azzurro tra i protagonisti della risalita in massima serie dopo il fallimento ed oggi allenatore di buon livello. Il secondo successo, ottenuto dopo appena tre giorni, il Napoli lo ha ottenuto all’esordio stagionale in Europa, in casa della Dinamo Kiev. Due trasferte molto insidiose, che gli uomini di Sarri hanno saputo far proprie sapendo gestire entrambe le gare in tutte le fasi di gioco, dimostrando di aver imparato anche a stringere i denti nei momenti critici, pur di portare a casa il risultato pieno. L’attacco, orfano del Pipita, sta dimostrando di poter sopperire alla sua assenza. Sono undici i gol realizzati nelle prime quattro partite ufficiali, otto dei quali realizzati da Callejòn e Milik, quest’ultimo man of the match nella gara di Kiev. Con una doppietta realizzata di testa, il centravanti proveniente dall’Ajax ha saputo ribaltare lo svantaggio iniziale, consentendo al Napoli di partire con il piede giusto il proprio cammino in Champions. Fare paragoni con Higuaìn sarebbe sbagliatissimo anche se naturale. Tuttavia si tratta di due attaccanti completamente diversi nei movimenti e nella stazza fisica. A sopperire alla mancanza di mister trentasei reti ci ha pensato Sarri, apportando alcune modifiche tattiche che permettono a tutti gli attaccanti azzurri di andare a bersaglio oltre che di adattare il proprio gioco alle caratteristiche del nuovo attaccante. Distribuire i trentasei gol su tutti gli attaccanti era l’intento del tecnico nativo di Bagnoli e, stando ai primi risultati, sembra che il lavoro stia cominciando a dare i risultati sperati. Convince sempre di più Zielinski, oramai più che un’alternativa ai titolari e pare avere una marcia diversa Goulahm. Il terzino algerino è tra coloro che maggiormente sta beneficiando dell’accorgimento tattico apportato al tridente, che gli permette di avere più spazio di manovra e di poter partecipare più attivamente alla manovra d’attacco. Il primo gol di Milik a Kiev, è l’emblema di questa ritrovata maturità e consapevolezza del terzino di Sarri. Sempre in tema di terzini, a Palermo si è rivisto in campo Maggio, dopo l’ultima stagione passata quasi sempre a guardare i propri compagni dalla panchina. La prestazione del nostro vecchio capitano è stata di grande sostanza, non concedendo niente a chiunque transitasse dalle sue parti e supportando Callejón e Zielinski nelle azioni offensive. La scelta di Sarri, di lanciarlo nella mischia dall’inizio rappresenta il giusto premio ad un professionista serio, impeccabile che, a dispetto dell’età non più giovanissima, ha fatto capire che su di lui la squadra azzurra può ancora fare affidamento. Mentre i media, che si sono improvvisamente accorti delle doti di Higuaìn, ne tessono le lodi fantasticando successi europei che, ad oggi, sembrano impresa ancora titanica, il Napoli è atteso dal prosieguo del campionato, con il Bologna all’orizzonte. Avanti Napoli, avanti!
Riccardo Muni