Una pacchia, questo Napoli, anche per il ct Ventura. Perché un Jorginho così è difficile da tenere ai margini ancora a lungo. E perché anche Lorenzo Insigne merita di rientrare nel giro dell’Italia, o quanto meno di essere preso in seria considerazione, nonostante l’allergia dichiarata al 3-5-2. I due italiani (Jorginho lo è divenuto per scelte e per discendenza) del Napoli non hanno solo piedi vellutati e cuore gonfio di genio e talento, ma sono anche uomini che in campo danno tutto quello che hanno. Non è un caso che al termine della gara del Barbera col Palermo, svettano nella classifica dei chilometri percorsi: 11.587 metri per il regista, 11.550 metri per l’esterno. Nessuno come loro tra gli azzurri. Non male. Chiaro, se per il «biondino» di Frattamaggiore è pure normale fare tutta quella strada, visto che gioca ai lati del campo, sorprende che il vero maratoneta azzurro sia il 24enne nato a Imbituba. E non è una novità legata alla gara di Palermo: perché in tutta la passata stagione, Jorginho ha solo consumato i tacchetti con chilometri e chilometri a inseguire avversari e a costruire la manovra azzurra. Fonte: Il Mattino