Benevento-Verona 2-0, Baroni: “Non siamo stati perfetti”

Affievolire la portata del fuoco sacro che anima il gruppo giallorosso non sarà facile, figuriamoci spegnerlo. Marco Baroni, in fondo, sa che non è il caso di placare tutto questo entusiasmo. L’obiettivo è tenere a bada le sfaccettature negative di un quadro che per il Benevento è colorato come non mai. Merito di un pomeriggio da ricordare per i quasi diecimila del Vigorito. «In settimana mi sono sforzato a trovare punti deboli all’Hellas – ha esordito il tecnico toscano – eppure mi è stato difficile individuarne più di uno. La verità è che abbiamo fatto una grande partita, specialmente nel gioco tra le linee. Ma contro una squadra così è indispensabile fare una grande partita se vuoi portare a casa il risultato». C’è tempo anche per la ricerca di un… pelo nell’uovo. «Forse nei primi venti minuti della ripresa avremmo potuto fare qualcosina in più evitando di abbassarci troppo, ma dovevo gestire anche altre situazioni, considerare lo stato della panchina e la condizione fisica di chi era in campo. Dispiace per Melara, che ha sofferto di un problema muscolare. Speriamo non si tratti nulla di grave, in settimana farà un esame strumentale e vedremo. Anche Ceravolo ha lasciato il campo per una noia al tendine, ma ha stretto i denti e lo ringrazio per questo».
Spostando l’attenzione agli attori della scena, tra i protagonisti si può trovare Walter Lopez, che ha avuto un bel da fare contro due ossi duri come Luppi e Romulo. «Se mi vedete stanco la vostra impressione è quella giusta. Sto invecchiando…», scherza con i giornalisti l’uruguaiano. «Sapevamo che sarebbe stata durissima ma credo che ci siamo comportati davvero bene sfoderando una prestazione di squadra di livello».
Ad inizio ripresa, complice la foga agonistica, anche un episodio del quale intende scusarsi (aggressione verbale a un raccattapalle). «Ci tengo a farlo pubblicamente. Voglio porgere le mie scuse sia al bambino che alla sua famiglia. Anzi, vorrei regalargli la mia maglietta. Ho avuto una reazione dettata dal momento, ma questo non è un alibi. Lo aspetto volentieri». Tornando al match, il ruolo è leggermente cambiato rispetto allo scorso anno. «Mi vedrete meno in zona offensiva, ma c’è chi lo fa al posto mio e va benissimo così. L’importante è ottenere risultati di squadra e siamo davvero contenti. Sappiamo di dover restare umili, e in questo noi calciatori esperti siamo fondamentali per tenere alta l’asticella della concentrazione».
Se da una parte si gioisce, dall’altra c’è grande amarezza. E’ quella sul volto di Fabio Pecchia che ha qualcosa da dire sull’episodio che ha inevitabilmente condizionato la partita: «Non contesto il fallo di Caracciolo su Ceravolo che va ad interrompere una chiara occasione da gol, ma ritengo che il primo a fare fallo sia stato proprio l’attaccante. Peccato, perché giocare in dieci per quasi tutta la partita contro un avversario pericoloso come il Benevento è una cosa che avrei voluto quantomeno evitare. Nonostante tutto abbiamo provato a fare la partita rendendoci anche pericolosi in più di una circostanza. Poi il 2-0 ci ha tagliato le gambe e ne abbiamo preso atto. Ora bisogna solo ripartire cercando di evitare gli errori».

Corriere dello Sport

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