Si definisce taciturno e pantofolaio fuori dal campo, ma sul prato verde corre per tre. Massimiliano Busellato è il nuovo martello del centrocampo granata. Alla Salernitana è arrivato un mese fa in prestito dal Cittadella con obbligo di riscatto, quindi è come se fosse stato ceduto a titolo definitivo. Domenica sera contro il Verona è stato tra i più efficaci. «La trattativa che mi ha condotto a Salerno – dice – è stata velocissima. Io l’ho saputo due giorni prima di arrivare ed ho subito accettato.
AMBIZIONE.Centocinquantatré presenze in B, sette gol (tutti molto belli), dieci presenze nelle nazionali giovanili (una anche con l’under 21 due anni fa) e già l’esperienza di un veterano. Ma Massimiliano Busellato guarda avanti, assecondando la sua ambizione: «Chi vorrei marcare? Messi. Non so come farei e se ci riuscirei ovviamente, ma è il mio sogno. Da piccolo, come ogni ragazzino, speravo di fare il calciatore, un obiettivo non scontato. Ho fatto un discreto settore giovanile, perché comunque a Cittadella il livello è buono, ma certo non è stata una vetrina importante come potrebbe essere la Primavera del Milan o dell’Inter. Quindi per me è stato
bellissimo poter diventare un professionista. Ora Cittadella è un capitolo chiuso: per tanto tempo è stata la mia casa, adesso è il passato».
GRUPPO. Busellato è entusiasta del gruppo granata: «Ho vissuto già quattro o cinque esperienze di gruppo e penso che questo sia davvero molto sano. Non ci sono esempi sbagliati da seguire, sono tutte persone molto umili e con un obiettivo. Mi ha stupito, ad esempio, l’umiltà di Rosina, che conoscevo solo da avversario: è una persona disponibilissima nonostante abbia giocato in Champions League e in Nazionale». E su Sannino: «E’ molto esigente ed è un grande motivatore».
TRASFERTA. Ieri pomeriggio la Salernitana si è ritrovata al Mary Rosy in vista della trasferta di Novara. «Il Novara – conclude Busellato – giocherà in casa e penso che vorrà vincere, soprattutto dopo la sconfitta di Pisa. Ma noi prepareremo la gara al meglio, ripartendo dal buon secondo tempo contro il Verona. Domenica scorsa inizialmente abbiamo sbagliato l’interpretazione tattica sulle uscite, correggendola immediatamente nella ripresa quando i nostri esterni sono usciti sui loro terzini. Nel primo tempo, invece, l’avevamo fatto noi mezz’ali. Per quanto mi riguarda, col Verona è andata meglio sul piano fisico. Ho avuto un po’ di difficoltà ad adattarmi al lavoro del preparatore perché col Cittadella avevamo svolto una preparazione completamente diversa, però dopo un mese mi sono ormai adattato».
Corriere dello Sport