Serie B, la Salernitana vuole vendetta contro il Verona

C’è vigilia e vigilia. Questa dura da oltre cinque anni. Da quel 19 giugno 2011, quando la Salernitana superò il Verona con un rigore di Carrus ma quell’1-0 non bastò per ribaltare il 2-0 subìto nella gara d’andata della finale play off per la promozione in B. Passò il Verona, tra polemiche e contestazioni. Poi la Salernitana, sotto il peso dei debiti, non riuscì neppure ad iscriversi al successivo campionato di Lega Pro. Fu quella l’estate dell’arrivo a Salerno di Lotito e Mezzaroma, l’estate della serie D e del Salerno Calcio, con quella maglia rossoblù e con il granata nel cassetto. Ecco, la vigilia di Salernitana-Verona dura da allora. Stasera l’attesa finirà. «Un tifoso mi ha detto che questa partita è importante quanto il battesimo del figlio», esordisce Sannino. Un aneddoto che sintetizza l’attesa dei salernitani, che stasera dovrebbero essere in ventimila sugli spalti dell’Arechi (11.873 biglietti venduti, di cui 111 a Verona, e 4.500 abbonati). «E’ una gara – continua Sannino – che la città aspetta da tanti anni, ma non dobbiamo farci trasportare da quest’attesa. Affronteremo una squadra accreditata per la vittoria del campionato ed è normale partire sfavoriti. Quello che ci interessa è scendere in campo con l’atteggiamento giusto e provare a sovvertire il pronostico. Senza Pazzini il Verona perde sicuramente un giocatore di grande spessore, ma parliamo di una squadra composta da calciatori di qualità in tutti i ruoli. Li ho visti all’opera contro Foggia e Latina, fanno del possesso palla la loro forza, ma sono bravi anche nelle ripartenze. Bisogna leggere le partite: quando non puoi vincere, non devi perdere. Tutti si aspettano la vittoria, ma noi dobbiamo esprimerci sul campo. Preferisco una grande prestazione, perché vuol dire che siamo vivi e che conquisteremo punti, piuttosto che vincere due o tre partite e poi andare incontro ad una serie di sconfitte».

Stadio Arechi

EMOZIONI. Sannino racconta anche la sua vigilia, quella dell’esordio all’Arechi. «Questo – ammette – è sicuramente l’esordio più sentito della mia carriera, perché sono in una città che vive per la propria squadra. Non vedo l’ora che arrivi la gara per provare i brividi dell’ingresso in campo». Poi cerca di caricare ulteriormente il suo gruppo: «Mi auguro di vedere lo stadio pieno. Dal momento in cui saliremo sul pullman voglio sentire non i tamburi della curva, ma i tamburi dei cuori dei miei ragazzi».
FORMAZIONE.Ieri pomeriggio la rifinitura sul campo del Mary Rosy di Pontecagnano. Sannino continua a provare varie soluzioni (ieri anche Improta a destra e Vitale a sinistra), ma alla fine dovrebbe optare per il 3-5-2, lo stesso modulo adottato a La Spezia. Schiavi dovrebbe spuntarla su Tuia al centro della difesa, con Mantovani e Bernardini al suo fianco. Rosina, Odjer e Busellato in mediana. Ballottaggio tra Zito e Vitale a sinistra.

Corriere dello Sport

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