Solito spartito (4-3-3), goleada festosa (4-2), nuovi musicanti, per dire che i rinforzi – segnatamente Milik e Zielinski – sono scelte meditate. E Mertens che anticipa Insigne, risultando il migliore in campo. Quando il Napoli ragiona non ce n’è per nessuno. Doma il Milan che è un piacere. Quando smarrisce il senno, rischia di farsi agguantare, e anche peggio. Ma la ragione supera il blackout ed è vittoria, grande bella vittoria con una partita vera, la più bella del giorno, Juve, Chelsea e Leicester compresi. Torna agli azzurri la memoria antica e vale – perché il Maestro Sarri non molla e rinvigorisce il caro modulo – anche per Arek Milik. Il polacco sembra esserci già stato, con quei fulmini di guerra, e non stupisce, visto che all’Ajax ha lasciato una collezione di gol. Peccato non abbia addosso novanta minuti, ma intanto ha segnato più di Higuain: il Pipita ha la pancetta, Arek il fiatone. Ma è forte e bello e sarà forse difficile che gli tocchi far staffetta con Gabbiadini. Sarti sembra aver fatto le sue scelte. Gli resta solo di scambiare qualche pensiero profondo con Reina: il portiere non può permettersi di restare indietro, come chi gioca in altri ruoli, e sul gol di Niang ha dormito. Fonte: Il Roma