Nomen omen: Rui Vitoria. Così si chiama l’allenatore del Benfica. Fino a un anno fa anche in Portogallo lo conoscevano in pochi. Soltanto qualcuno dalle parti di Guimaraes, nel nord del Paese, perché, con la squadra della città aveva sollevato la Coppa del Portogallo nel 2014. Arrivato sulla panchina del Benfica, però, di vittoria ne ha conquistata subito un’altra, quella del campionato. Al primo tentativo, a dimostrazione che il suo cognome è molto evocativo. Il Napoli ritorna a Lisbona, ancora contro il Benfica che nel 2008 eliminò gli azzurri nel primo turno di qualificazione alla Coppa Uefa. Il tecnico portoghese propone un calcio solido (l’anno scorso il Benifica ha incassato solo 22 reti in campionato) con due punte davanti che garantiscono gol a grappoli. Il greco Mitroglu, che in passato è stato anche un obiettivo di mercato del Napoli, e il brasiliano Jonas, quello che nella scorsa stagione si è conteso con Higuain il titolo di miglior marcatore d’Europa nella classifica della Scarpa d’oro vinta poi da Suarez del Barcellona. Lui e Mitroglu, nell’arco dello scorso campionato portoghese, hanno segnato la bellezza di 50 gol in due (32 Jonas e 18 Mitroglu). In mezzo alla difesa il giovane svedese Lindeloff, già campione d’Europa con la sua nazionale Under 21 un anno fa, che piaceva a molti top club europei ma che è rimasto in Portogallo per blindare la retroguardia di Rui Vitoria. Alle sue spalle una vecchia conoscenza del calcio italiano: il brasiliano Julio Cesar. L’ex portiere del Triplete dell’Inter è ripartito dal Benfica e grazie alle sue parate ha abbassato la saracinesca della porta dello stadio Da Luz. In mezzo al campo fosforo e qualità ai piedi fatati di André Horta, ragazzino del 1996 dal futuro già scritto. Fonte: Il Mattino