Per Sarri l’orizzonte non è nerissimo, con un po’ di buona sorte. L’ideale, chiaro, sarebbe trovare il Leicester o anche il Cska Mosca in prima fascia. Le italiane avranno un market pool (quota di diritti tv e sponsorizzazioni) da spartirsi nel triennio 2015-18 di 110 milioni di euro. Tolti gli 11 della Roma eliminata, resta un residuo 99 milioni: più o meno 25 milioni per la quota di partecipazione (e altrettanti alla Juve) mentre i restanti verrà ripartito in base ai risultati sempre tra Napoli e Juventus. A questi vanno aggiunti i 12 milioni della quota per l’accesso ai gironi: poi, si sa, la Champions è un jackpot continuo con 1,5 milioni in caso di vittoria e 500 mila euro per il pari. La nuova Champions Niente Superlega, almeno fino al 2021. Il golpe dei ricchi, che sognano un campionato europeo sullo stile Nba, al momento è sventato. Ma la Uefa e la Eca presenteranno nelle prossime ore la nuova Champions: l’Italia fa un grande balzo perché dal 2018 porta alla fase a gironi ben quattro squadre, senza che nessuna prenda parte alla mannaia dei playoff. Per la serie A un grande successo: quattro saranno anche quelle della Premier, della Liga e della Bundesliga con un format invariato: 16 su 32, però arriveranno dai quattro principali campionato. Due squadre a testa per Portogallo, Francia e Russia (la terza classificata va ai playoff), una ciascuna per Olanda, Turchia, Belgio, Ucraina e Svizzera. La storia avrebbe importanza per la solo per ripartizione economica dove entra in gioco anche il bacino di utenza. Proprio come in Italia per i diritti tv.
Fonte: Il Mattino