Mille biglietti al mercato nero e 8mila euro, ma il giro d’affari tocca il milione. È scandalo ai Giochi per un traffico di tagliandi venduti ai bagarini e nei guai è finito un dirigente del Cio, membro dell’Esecutivo. Si tratta dell’irlandese Patrick Hickey, che è stato arrestato. Una macchia per il comitato olimpico internazionale che vuole fare pulizia, combatte il doping e tiene fuori la Russia ma scivola così malamente. Hickey, 71 anni, è il presidente dei comitati olimpici europei e numero uno del suo comitato olimpico. Membro del Cio, un passato da judoka, è accusato di traffico illecito di biglietti dei Giochi di Rio. Quando la polizia su mandato del giudice penale Mariana Chu lo ha cercato nel suo hotel a Barra di Tijuca, Hickey ha tentato di scappare; si sentito male ed è stato trasportato all’ospedale Samaritano di Barra. Lo scandalo è venuto alla luce nei giorni scorsi. Per alcuni sport non c’erano biglietti in vendita ma gli impianti non erano pieni. I bagarini, che avevano i tagliandi, non erano riusciti a venderli. Secondo l’accusa, Hickey avrebbe girato i biglietti di cui aveva disponibilità a un’agenzia, la Thg Sports, che li rivendeva a prezzi maggiorati. Una settimana fa era stato arrestato un altro irlandese, Kevin James Mallon, direttore della Thg Sports, che aveva biglietti falsi. Era intervenuto anche il ministro dello sport irlandese che nei giorni scorsi ha interrogato Hickey. Il dirigente, tra l’altro, dopo avere assegnato i primi Giochi Europei a Baku nel 2015, era in trattative con la Russia per ospitare la seconda edizione l’anno prossimo. Tra i primi arrestati c’è l’inglese Marcus Evans, proprietario dell’Ipswich Town e tre amministratori della sua società britannica Thg (l’irlandese David Patrick Gilmore, l’inglese Martin Studd e l’olandese Marten Van Aos). Evans avrebbe venduto tagliandi per la cerimonia di apertura dell’Olimpiade a oltre 8000 dollari. Fonte: Il Mattino