Tanto costeranno i tagliandi dei due settori più popolari per il match-clou del San Paolo alla seconda giornata. Una novità assoluta (e sgradita) per i tifosi: mai nella storia del club il costo era schizzato così in alto. Il record (chiamiamolo così) apparteneva a Napoli-Chelsea, ottavi di Champions, storia di quattro anni fa ma allora il botteghino segnava 30 euro per una curva. Il San Paolo diventa così l’impianto più caro d’Italia insieme allo Juventus Stadium, dove più o meno vengono praticati gli stessi prezzi ma con sostanziali differenze: non c’è corsa a livello di comfort tra i due stadi e forse nemmeno a livello di squadre. Così come non sono paragonabili i tessuti economici delle due città. Cosa ha spinto allora De Laurentiis a prendere una decisione così drastica? Forse l’assoluto menefreghismo della tifoseria di fronte a una campagna abbonamenti che non è mai decollata? La replica a quei settori dello stadio dove è forte la contestazione nei suoi confronti? Una cosa è certa, da tempo e invano i collaboratori del presidente avevano consigliato una politica dei prezzi più soft, più o meno in linea con quelli della passata stagione e delle altre società: la Roma è stata contestata dai propri fans per lo stesso motivo, eppure un tagliando di curva a partire da quest’anno costa 25 euro. A San Siro non si va oltre i 30 euro per Milan-Torino, 28 se ne pagano per Chievo-Inter. Avranno comunque libero accesso, cioè assisteranno gratis a Napoli-Milan, quelli che avevano acquistato il biglietto per le sfide amichevoli contro Nizza e Monaco. Ma resta spiazzata, sorpresa, incavolata la popolazione del San Paolo. L’arrabbiatura e l’ironia l’hanno fatta da padrona sui social: «Manco giocassimo a Wembley o all’Emirates stadium» oppure «Nemmeno per vedere il Barcellona o il Real Madrid si paga tanto» sono stati i commenti più teneri. «Una mossa che ci coglie di sorpresa – sostiene Ciro Marchitelli, numero uno dell’Associazione club azzurri Napoli – De Laurentiis deve capire che Napoli non è Torino e che, purtroppo, il San Paolo non è lo Juventus stadium. 50 euro per i distinti ci possono stare ma 40 per una curva è un’esagerazione. Come spiegarlo a quei ragazzi che rompono il salvadanaio perché possono permettersi soltanto quel settore? Con questa politica rischiamo di ritrovarci un San Paolo semivuoto, con conseguente vantaggio per i nostri avversari». Sergio Mannato, vicepresidente di Azzurra lex, l’associazione che comprende magistrati, avvocati e giuristi tifosi della squadra azzurra, va oltre l’aspetto economico: «Sembra evidente che De Laurentiis voglia creare uno strappo con la frangia estrema del tifo che frequenta quei settori. Una risposta agli striscioni di contestazione apparsi in città la scorsa settimana. Del resto i biglietti degli altri settori sono in linea con i prezzi abituali, lo strappo clamoroso è soltanto per le curve». Il Comitato per la tutela e i diritti dei tifosi chiederà l’intervento di de Magistris. «In quanto proprietario dello stadio – spiega il presidente del Comitato, l’avvocato Carlo Claps – il sindaco può invitare De Laurentiis a fare un passo indietro e fargli capire che devono essere garantiti un certo numero di posti a prezzi popolari perché altrimenti si penalizzano troppi tifosi. Presentarsi ai napoletani con prezzi ingiustificati, dopo aver ceduto Higuain e una campagna acquisti incompleta, è una mossa molto impopolare».
Fonte: Il Mattino