Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il difensore centrale, da 2 anni capitano del club principe del Vallo di Diano. Ecco quanto emerso:
Com’è andata l’esperienza del primo anno da guida in campo della squadra? Pro e contro di questa stagione.
“Da premettere che è il mio sesto anno da calciatore dell’ASD Valdiano. Il primo è stato un campionato abbastanza tranquillo, anche perché molti dei ragazzi li conoscevo già da tempo. L’obiettivo della società era quello di salvarsi, il secondo anno è andato allo stesso modo mentre nel terzo la dirigenza ha costruito una squadra più competitiva e infatti abbiamo vinto il campionato di Promozione e siamo saliti in Eccellenza. Questo è il terzo campionato in questa categoria, siamo partiti in maniera più propositiva e ci sono stati dei cambiamenti a livello societario. L’obiettivo è la salvezza, ma facendo un campionato migliore e giocando un po’ di più. Infatti stiamo cercando di fare questo fin dalla preparazione, insieme al mister”.
Cosa significa avere un tecnico come Manfredini in panchina, vista la sua grande esperienza in Serie A?
“Per noi è un tecnico importante, ha fatto Serie A e Champions League da calciatore. E’ uno stimolo in più allenarci con un mister che ha giocato a livelli così alti”.
Siamo alla prima settimana di ritiro e la figura del Capitano è importante sia per costruire il gruppo che per aiutare i giovani.
“L’obiettivo della società è far crescere i giovani. Io, come Capitano, e avendo anche una certa età, so che un ragazzino può avere delle difficoltà all’inizio o può strafare per far vedere al mister ciò che sa fare. Alla fine un ragazzo migliora proprio dai suoi errori, io cerco di farlo stare in gruppo e convincerlo che può fare sempre di più. Cercando, quindi, di farlo stare tranquillo anche quando sbaglia. Il ruolo del Capitano è importante proprio per questo”.
Il progetto valdiano prevede una squadra itinerante. Non disputerete le gare casalinghe nello stesso impianto sportivo. Una bella idea, una sorta di proiezione sportiva dell’idea del circo itinerante che, quando arriva in città, porta divertimento.
“Sì, infatti ciò che vuole far capire la società al Vallo di Diano, cioè a tutti i paesi nei dintorni di Teggiano, è proprio il voler invogliare di più i cittadini a vedere la squadra, anche perché è il club di categoria più alta nel comprensorio. Non avendo quindi uno stadio, ma più impianti”.
A cura di Francesca Flavio