Carratelli: “Il Napoli vince ma c’è qualche cosa da risolvere”

Confortante vittoria azzurra a Berlino (4-1) contro un avversario, l’Hertha, squadra di metà classifica della Bundesliga, che per un tempo fa la faccia feroce (pressing a tutto campo, aggressivo, falloso), ma si sgonfia nella ripresa sotto la miglior tecnica del Napoli, padrone assoluto del match.

A sette giorni dall’inizio del campionato (a Pescara), la squadra di Sarri sembra in palla col suo solito gioco a memoria che ha avuto un solo, vero

avversario nel piccolo stadio tedesco, il terreno di gioco che sembrava appena arato. È il vecchio Napoli che vince e che solo nella ripresa presenta i nuovi acquisti: Milik per Gabbiadini, Zielinski per Allan. Indisponibile Giaccherini. Il Napoli ha giocato in souplesse il primo tempo sotto i colpi dell’Hertha (rabbia agonistica, giustificata dalla recente eliminazione nei preliminari di Europa League). Nella ripresa ha letteralmente cancellato i tedeschi pur con la girandola delle sostituzioni. È pronto il Napoli per il campionato? Contro un avversario più tosto, nei primi 45 minuti, ha incassato l’unico gol del precampionato (errore di Ghoulam, Pepe Reina al debutto unico battuto dei tre portieri azzurri). Ha preso il sopravvento nella ripresa quando l’Hertha è entrato in riserva, a zonzo per il campo dietro al palleggio sicuro degli azzurri in una nuova maglia nera, non proprio entusiasmante. Le prove in campionato saranno più probanti delle cinque amichevoli tutte vinte (21 gol) contro avversari non irresistibili. In attesa del grande colpo promesso da De Laurentiis, il vecchio Napoli senza Higuain sembra cavarsela, ma in attacco si nota l’assenza di un vero puntero. Più mobile Milik (un gol) rispetto a Gabbiadini. Il polacco ha i movimenti naturali del centravanti, magnifico anche lo scambio stretto con cui ha mandato a rete Mertens, lesto poi sull’invito al gol del belga. Un po’ fumoso Insigne. Più sprazzi e un gol da Mertens. In gol anche Callejon dal quale, quest’anno, si pretenderà una maggiore e più efficace presenza in area di rigore. Possono aiutarlo i cambi-gioco di Insigne come s’è visto anche in un paio di occasioni a Berlino. Hamsik, più di Valdifiori nel primo tempo e di Jorginho nella ripresa, è stato il motore della squadra (in gol con un colpo di tacco sotto porta). Valdifiori, magnifico lancio per il gol di Callejon, sarà titolare a Pescara per la squalifica di Jorginho. La difesa è stata poco impegnata. Qualche leggerezza e qualche confusione (sui corner) per una concentrazione non al massimo. Molte poi le imprecisioni nelle rifiniture e nelle imbucate sul fronte offensivo. Il terreno ha avuto la sua parte. Nelle precedenti esibizioni contro Nizza e Monaco, il Napoli era apparso meglio rodato, più preciso e brillante. Ma anche a Berlino ha mostrato la sicurezza del suo gioco a un tocco, la difesa alta, il palleggio collaudato. In attesa di scoprire al cento per cento Milik, pagato poco meno di Higuain tre anni fa, attaccante troppo giovane (22 anni) per essere esperto e che avrà le sue difficoltà contro le difese italiane dopo la vendemmia di gol contro quelle svedesi, si vorrebbe capire di più da Gabbiadini, appena un tiro (parato) contro due corazzieri, i centrali della difesa dell’Hertha (l’americano Brooks 1,93 e il tedesco Langkamp 1,91). È anche vero che Milik, entrato nella ripresa proprio al posto di Manolo, ha beneficiato di una squadra azzurra più sciolta e

propositiva. Il dubbio sul centravanti, svanendo la favola di Icardi, resta grande. Un problema per Sarri che dovrà scegliere il titolare senza staffette che Gabbiadini soffrirebbe più del polacco. Ed è anche vero che, senza Higuain, il resto della truppa deve prodigarsi in zona-gol. La batteria di tiro c’è (Mertens, Insigne, Callejon, Hamsik e anche Allan), ma la perdita del Pipita imporrà più audacia, prontezza e incisività in zona-tiro. È questa una incertezza dopo i 200 e più gol delle ultime due stagioni. Sugli errori individuali a Berlino inutile soffermarsi, era pur sempre un’amichevole in pugno agli azzurri, ma Sarri avrà urlato molto per le leggerezze e i cali di tensione. Il Napoli ha preferito amichevoli morbide, senza viaggi stralunanti e avversari di grido. Un approccio tranquillo al campionato per acquistare ritmo senza strafare. La stagione è lunga e impegnativa. Il Napoli sarà sicuramente la squadra brillante del primo anno di Sarri. Bisognerà vedere quanto migliorerà in peso fisico, concretezza, irriducibilità agonistica. La sola, rilevante qualità tecnica non basta come s’è visto nel campionato scorso.

Fonte: Il Mattino

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