Qualcosa si muove, nel muro eretto dai nerazzurri: non solo per il fastidio di Roberto Mancini per se stesso e per le voci su Icardi ha tagliato corto all’aeroporto milanese, dimostrando di non aver certo smaltito il nervosismo degli ultimi giorni. A quanto pare ieri alcuni intermediari di Wanda Nara si sono fatti vivi con i dirigenti azzurri spiegando di attendere una chiamata dai proprietari cinesi e che in ogni caso una speranza c’è: il ds Ausilio, in pratica, avrebbe detto che Icardi potrà partire soltanto se l’Inter troverà un sostituto all’altezza. Per questo motivo, non è casuale il pressing interista improvviso su Gabigol del Santos ma anche su Diego Costa del Chelsea. E non è un caso che tra domani e dopodomani il procuratore di Gabbiadini incontrerà di nuovo De Laurentiis per fare il punto della situazione: proprio Manolo, infatti, potrebbe essere la chiave di volta dell’operazione. E si sa Gabbiadini ha ben gradita la destinazione Inter già dall’estate scorsa. D’altronde, l’arrivo di Milik è stato visto con un vero e proprio sgarbo dall’ex attaccante della Sampdoria. Il pressing del Napoli su Icardi si fa sempre più insistente, mentre si allungano i tempi della trattativa per il rinnovo di Icardi all’Inter. Ormai l’offerta per il bomber argentino è nota: 6,5 milioni di euro di ingaggio e i diritti di immagine quasi per intero nella mani del clan Icardi. E l’Inter? L’ultima offerta inviata tramite la Nara è di 58 milioni, ma è chiaro che nel momento in cui Suning accetterà di trattare con De Laurentiis l’offerta potrebbe anche salire. Magari a 65 o a 70 milioni di euro. In cassa azzurra, siamo nel pieno delle frenesie: non è un momento semplice da gestire. Anche perché dietro l’angolo e molto interessato all’argentino è spuntato anche l’Arsenal, che vuole tenere a ogni costo testa ai ricchissimi rivali del Chelsea e del Manchester United. Wenger avrebbe detto di non andare oltre i 60 milioni e di lasciar perdere eventuali aste al rialzo.
Fonte: Il Mattino