CALCIO, IL FOLLE MERCATO È PAGATO DAGLI SPONSOR

Le cifre delle moderne trattative di calciomercato sono figlie degli incassi da capogiro derivanti da contratti di sponsorizzazione plurimilionari. È così che si compra (e si tiene) Higuain

Esistono due modi di fare mercato nel calcio: vendere i pezzi forti per ricostruire comprando promesse e comprare i pezzi forti delle altre squadre quando sono promesse già mantenute. Tra i due metodi una differenza, la disponibilità economica. Tradotto, gli sponsor. Il calciomercato trova cifre folli da contratti di partnership impressionanti, e il denaro con cui vengono acquistati i giocatori ne è solo una conseguenza.

Prendiamo come esempio il colpo che più sta facendo discutere quest’estate, Higuain al Napoli. Soltanto la Juventus nel panorama calcistico italiano poteva permettersi un esborso da 94 milioni cash, il corrispettivo della clausola. Più i 7,5 a stagione di stipendio, naturalmente. Merito di una disparità di introiti rispetto alle altre squadre, con i 40 milioni ricevuti da Adidas e Jeep. Più del doppio del Napoli, fermo a 17 tra Kappa e Lete. Una parte importante per costruire la squadra e garantire diritti d’immagine e contratti di valore ai top player. Come Higuain, appunto. L’addio dell’argentino dipende anche da quello, se non quasi esclusivamente. Il dio denaro rimane l’idolo di tanti calciatori, e dove gira il denaro girano i trofei.

In Spagna e in Inghilterra, ad esempio. Il dominio di Barcellona e Real Madrid dipende da Qatar Airways e Fly Emirates, che garantiscono più di 30 milioni di euro a stagione per entrambe. Garantendo anche il mercato asiatico, dove il marchio dei due club è estremamente conosciuto. Forse questo manca al Napoli, e a molti club di Serie A. Lete rimane un marchio italiano, e il brand dei partenopei rimane limitato alla nostra nazione. Per ricucire il gap dagli altri campionati i diritti televisivi sono fondamentali, e l’esempio della Premier può aiutare. Lì il campionato è meno spezzatino e più adatto alle esigenze orientali, con poche partite alla sera e quasi tutte di pomeriggio. Raramente si gioca di lunedì sera, il sabato e la domenica sera sono lasciati liberi. Per la gioia delle tv asiatiche e quindi dei club, che ricevono più denaro.

La Serie A sta cercando di rendere più appetibile il suo prodotto anche ad aziende provenienti da altri settori, tra questi spicca il settore del gambling che negli ultimi anni ha ulteriormente investito su alcune delle squadre più popolari del nostro campionato. Ultimo club in ordine di tempo il Bologna FC che ha instaurato una partnership con il casinò online di 32Red, già sostenitore in Inghilterra dello Swansea City. Il supporto a 360° di partner come 32Red per i felsinei, o BetClic per la Fiorentina e via discorrend, è fondamentale per far quadrare i bilanci, aumentare gli incassi e potersi permettere giocatori più importanti. Il Napoli ci deve pensare, a partire da ora. Altrimenti le future sessioni di mercato saranno finanziate dalla cessione del Cavani e dell’Higuain della situazione. Costruire su talenti da vendere agli altri per ricostruire, in un progetto che guarda sempre al futuro senza stringere sul presente. In stile Arsenal dei primi anni di Wenger. Tante speranze, nessun trofeo.

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