Pubblichiamo il comunicato stampa a firma della vice-presidente Rosangela Visentin.
Oltre il danno la beffa
La società ACF Brescia Calcio Femminile con il presente comunicato rende noto a tutti che il suo Presidente Cesari Giuseppe, è stato oggetto di un provvedimento disciplinare che comporta una pena di ben 5 mesi di inibizione. Di fatto quindi il nostro Presidente non potrà rappresentare la nostra società in tutti gli eventi sportivi nazionali e internazionali ufficiali oltre che il divieto di rilasciare interviste o dichiarazioni con decorrenza dal 20/07/2016.
La sua grave colpa assieme ai Presidenti di altre società di calcio femminile è stata quella di aver partecipato ad un torneo in Friuli in cui gli organizzatori avevano scelto di appoggiarsi al CSI anziché alla FIGC. Sicuramente tale scelta è stata dettata dal tentativo di poter risparmiare qualcosa a livello organizzativo.
Non solo la FIGC ha deciso di non investire nel calcio femminile, ma ha di fatto deciso di impedire in tutti i modi qualsiasi forma di sviluppo dello stesso, utilizzando tutte le armi in suo possesso. Da parte nostra come società cerchiamo di organizzarci creando stage, ritrovi, tornei pur di far partecipare le bambine piccole che non hanno quasi mai la possibilità di confrontarsi con le pari sesso visto che non in tutte le regioni ci sono campionati tutti al femminile.
In questa ottica alcune società di calcio femminile hanno deciso di partecipare a questo torneo, con il risultato che grazie alla solerzia vigilanza del Comitato Regionale del Friuli ( che probabilmente non ha altre cose importanti da fare) ha deciso di aiutarci facendo una denuncia al Tribunale Federale Nazionale per il fatto che gli organizzatori non avevano le autorizzazioni necessarie, con il risultato che qui di seguito vi portiamo a conoscenza.
Più volte abbiamo espresso le nostre “perplessità” e lamentele verso tale atteggiamento negativo della Federazione ma senza alcun risultato anzi con il risultato contrario che si traduce di fatto in continue ritorsioni e questa sentenza ne è la chiara dimostrazione.
Ebbene il Brescia Calcio Femminile non si arrende e continuerà a lottare per il bene del calcio femminile contro quel “Palazzo” che con la sua ottusità e ostilità cerca in tutti i modi di frenarne la crescita.
Qui di seguito l’estratto del provvedimento disciplinare
Oggetto: Deferimento del Procuratore Federale n. 12878/100 pdf15-16 FGL/gb del 12/05/2016
Si comunica che Tribunale Federale Nazionale – Sez. Disciplinare, con delibere pubblicata sul Comunicato Ufficiale n.6/TFN – Sez. Disciplinare del 20 luglio 2016, ha adottato il seguente provvedimento:Provvedimento: Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare infligge le seguenti sanzioni:
– Cornacchia Tiziano, anni 1 (uno) di inibizione,
– Grandi Sergio, mesi 5 (cinque) di inibizione,
– Cesari Giuseppe, mesi 5 (cinque) di inibizione,
– Colle Antonello, mesi 5 (cinque) di inibizione,
– Moroso Roberto, mesi 5 (cinque) di inibizione,
– ACF Brescia Femminile, ammenda di € 600,00 (Euro seicento/00),
– ASD Bologna FC, ammenda di € 600,00 (Euro seicento/00),
– UCFD Graphistudio Pordenone, ammenda di € 600,00 (Euro seicento/00),
– UPC Graphistudio Tavagnacco, ammenda di € 600,00 (Euro seicento/00).
La Redazione