Il Mattino – L’ argentino: “Vado via perché con lui non volevo stare neppur un altro minuto, ecco quando ho deciso”

 

Senza peli sulla lingua. Gonzalo Higuain ha indosso la divisa nuova di zecca della Juve e parla senza peli sulla lingua. Del Napoli, certo. Ma soprattutto di De Laurentiis. O meglio, «lui». Perché quando fa riferimento a De Laurentiis, il Pipita non lo nomina mai. Neanche per sbaglio. I suoi sono siluri che manda al suo ex presidente, sono ordigni nucleari veri e propri quelli che gli getta addosso ben sapendo le conseguenze delle sue frasi. «Vado via perché con lui non volevo stare neppur un altro minuto». Fa parte del gioco: uno scarica sull’altro le colpe di una separazione per nulla consensuale. Anzi. In poche settimane il Pipita è riuscito a cambiare tutto di sé: pelle, sorrisi, sguardo, postura. Tutto. Ma soprattutto la maglia. A Napoli ora piangono per la vedovanza. Fa fatica a capire perché quelli che prima lo osannavano adesso bruciano la sua numero 9, l’appendono a un bidone della spazzatura, la gettano nel water e la maltrattano come fosse uno straccio, con tanto di fantoccio impiccato. L’odio è amore al contrario. Pure se è quello sportivo, fa sempre fatica a cicatrizzare. È un sentimento che brucia passato e futuro. Higuain sa di aver rovinato una storia d’amore lunga tre anni. Eccolo alle 16 precise entrare nella sala dello Juventus Stadium, dove aver visitato il museo e lo store e dove essersi fermato davanti alla foto di Omar Sivori. Con lui c’è Beppe Marotta.

Higuain, ormai, a Napoli lei è considerato un traditore, lo sa? «Mi dispiace, ai tifosi ho voluto tanto bene, per me sono stati meravigliosi. Mi hanno riempito d’amore. Sono rimasto in silenzio fino ad adesso, ho preferito così ma so degli insulti, so quello che quasi tutti ora pensano di me. Ma quello che hanno detto in questi ultimi giorni non cancellano i tre anni d’amore. Non smetterò mai di essergli grato. Mai».

Perché è andato via? «È stata una mia scelta, dura, difficile. L’ho capito alla fine del campionato che non avrei più giocato nel Napoli. Ma non ho voglia di dire perché sono arrivato a questa decisione. Sono solo molto dispiaciuto perché i tifosi napoletani sono arrabbiati con me. Ma era una scelta che dovevo fare. E che ho fatto».

Perché proprio la Juventus? «Perché la Giuventus (dice con la solita J che i sudamericani faticano a pronunciare come si deve, ndr) è una grande squadra, una grande società, con una mentalità vincente. Devo ringraziare Agnelli per avermi voluto qui, per avermi dimostrato quanta voglia aveva di vedermi a Torino facendo un grande sforzo economico per portarmi alla Juventus».

Lei non ha fatto neppure una telefona a Sarri. E il suo ex allenatore ci è rimasto male. «È stata una mia scelta quella di restare in silenzio per tutto questo tempo. Potevo chiamare, lo so. Ma ho deciso di non farlo perché volevo stare con i miei amici, a godermi le mie vacanze, a riflettere sul mio futuro. Se è arrabbiato con me, gli chiedo scusa».

Sì, sembra proprio che lo sia. «Gli devo molto, mi ha fatto crescere, mi ha fatto migliorare tanto. È stato un bravo allenatore, non posso che avere parole buone per lui».

Perché i rapporti con De Laurentiis si sono deteriorati così tanto? «Il suo modo di pensare non era il mio, probabilmente a lui non piacevo e a me non piaceva lui. La scelta di lasciare Napoli è la mia, ma è lui che mi ha spinto a farlo».

In che modo? Cosa si aspettava che facesse per farla cambiare idea? «Io non avevo più rapporti con lui, io sono stato bene a Napoli e ringrazio tutti i tifosi, il mio allenatore e i miei compagni. Ma non lui».

Ci sarà un motivo specifico che ha portato a questo strappo? «Sto alla Juve adesso, non voglio parlarne. Io non volevo più stare un minuto in più con lui. La pensiamo in maniera troppo diversa. E per questo ho deciso di andarmene».

Non è che tra i problemi con De Laurentiis c’è pure quello della mancanza di un progetto ambizioso? «Non voglio dire niente di particolare. C’è semplicemente il fatto che io non volevo più avere a che fare con lui».

C’è un momento esatto in cui ha preso questa decisione? «Alla fine del campionato. Sapevo quando ho lasciato la città che era arrivata la fine della mia esperienza a Napoli».

Dove era un dio e ora sa bene che non lo è più. Si aspettava questa rabbia contro di lei? «I tifosi mi hanno dato sempre un grande amore. Sono stato davvero bene con loro. So che ci sono rimasti male, leggo gli insulti, leggo le brutte cose che scrivono su di me. Non mi fa piacere».

Pensa che un giorno la capiranno? «Non lo so. Ora devo solo pensare a questa nuova avventura: la Juve ha fatto davvero tanto per avermi qui, ci sono i più forti difensori al mondo, c’è Dybala. . Sinceramente ancora non mi rendo conto di cosa stia succedendo».

In realtà, a Napoli lo hanno capito benissimo, invece… «Mi dispiace. Ancora ringrazio tutti, proprio tutti. Tranne lui».

Fonte: Il Mattino

confernzaHiguainJuveTorino
Comments (0)
Add Comment