Lo chiamano il “dottore”, ma non perché abbia un’aria saccente. Lui, Lorenzo Laverone, dottore lo è davvero, essendo laureato in Economia Aziendale. «No, no, per carità, chiamatemi Lorenzo. Iniziai il percorso universitario a diciotto anni, dopo il liceo, e strada facendo – afferma con orgoglio – sono arrivato fino in fondo. Una piccola grande soddisfazione». Il titolo di studio sta lì, in un cassetto. Per ora. La passione per il calcio ha preso il sopravvento. Da qualche giorno è lui il nuovo numero due della Salernitana, il terzino destro insomma. «Stiamo lavorand
SCELTA. Laverone è un girovago del calcio: la Salernitana è il suo ottavo club. «Sono contento di indossare la maglia granata. E’ stata – confessa – la mia prima scelta perché ero fortemente convinto di venire a Salerno e giocarmela. So che è una piazza difficile ed esigente e darò il massimo per soddisfare la società ed i tifosi». In realtà Laverone conosceva già Salerno. Per sei mesi, infatti, quattro anni fa indossò la maglia della Nocerina «e venivo spesso in città. La Curva Sud? E chi non la conosce».
CARRIERA. Ventisette
anni il prossimo 19 agosto, originario di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, Laverone cresce nel settore giovanile della Colligiana. Poi il trasferimento all’Arezzo, in Prima Divisione. Qui appena otto presenze, poi l’Arezzo fallisce, il difensore si svincola ed accetta la proposta della Reggina. «Quello fu il mio primo anno in B, davvero una bella esperienza: raggiungemmo i play off e perdemmo all’ultimo secondo contro il Novara per quel gol di Rigoni». Nell’estate 2011 passa al Sassuolo, nella prima parte è titolare inamovibile, poi Gazzola gli soffia il posto. Va alla Nocerina, sempre in B, diciannove partite e due gol con i molossi, che però retrocedono in Lega Pro. Torna al Sassuolo e contribuisce alla promozione in A ma i neroverdi lo cedono al Varese. «Ho giocato in tutte le categorie: dalla D alla B. Mi manca la serie A, è vero. L’ho sfiorata con la Reggina, l’ho raggiunta col Sassuolo, che poi non mi confermò. Ma la gavetta è stata fondamentale». Nell’estate 2014 è a Vicenza, 66 presenze e un gol in due stagioni. «Due anni fa – afferma – partimmo per
centrare la salvezza e ci ritrovammo a lottare per la A. La scorsa stagione, invece, abbiamo mantenuto la categoria».
OBIETTIVO. Esperienza, quindi, Laverone ne ha già da vendere. «La B è un campionato difficile – conclude – e bisogna sempre partire tenendo un profilo basso. Qui a Sarnano si sta creando un gruppo bellissimo e questo è un aspetto fondamentale. A noi terzini il mister chiede innanzitutto di fare i difensori e poi anche di spingere. In avanti abbiamo Coda e Donnarumma, due attaccanti di cui tutte le difese avversarie dovranno preoccuparsi». Ieri il via alla campagna abbonamenti con lunghe code ai botteghini dell’Arechi. Oggi conferenza stampa di Sannino, domani la prima amichevole.
Corriere dello Sport