L’unico voto contrario è stato quello del presidente. Davanti alla proposta di non accettare il ricorso della Paganese dopo il primo no alla domanda di iscrizione al campionato 2016/2017, soltanto il presidente di Lega Pro, Gabriele Gravina, ci ha messo la faccia oltre che il voto. Tutti gli altri (tranne gli astenuti Pitrolo, Rosso, Tommasi, Calcagno, Perrotta, Ulivieri e Perdomi) hanno deciso che no, stavolta la porta si doveva chiudere. Decisivo il conflitto in piedi con il fisco. Dunque Paganese fuori dal calcio. Salvo riaperture che potrà eventualmente disporre in prima istanza il Collegio di Garanzia del Coni, cui la società campana ha annunciato di ricorrere.
Le altre decisioni del Consiglio Federale, svoltosi a Coverciano in quanto concomitante la presentazione di Giampiero Ventura neo ct azzurro, sono state di accoglimento dei ricorsi, quindi tutto ok per Pisa, Casertana, Lucchese, Maceratese, Paganese e Siena. Oltre a quello non voluto (dalla Paganese) si libera un altro posto: la Caronnese, subentrata alla rinunciante Bellinzago si è arresa per
problemi infrastrutturali. Sono dodici quindi i posti da occupare per completare il format a 60 squadre.
Le reazioni. A Pagani erano consapevoli di trovarsi più o meno nelle condizioni di un anno fa, e si sperava nello stesso epilogo. Stavolta l’esito è stato negativo, ma la Paganese non si arrende. Lo ha confermato il patron Raffaele Trapani: «La società ha deciso di presentare un ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per essere riammessa. L’esclusione è un brutto colpo ma siamo pronti a far valere le nostre ragioni che riteniamo fondatissime, in tutte le sedi possibili. Non mi arrendo, Pagani può starne certa». L’anno scorso, il 31 luglio, il Collegio di Garanzia del Coni accolse il ricorso della Paganese e la riammise in Lega Pro. Tante somiglianze rispetto a dodici mesi fa ma anche qualche differenza che potrebbe pesare a sfavore. A luglio 2015, la votazione a maggioranza del CF privilegiò il no alla Paganese per pochi voti, spaccandosi tra la sorpresa generale. A distanza di una anno, è andata diversamente: solo il presidente Gabriele Gravina ha votato a favore degli azzurro-stellati. A questo punto l’allenatore Grassadonia e i calciatori sotto contratto aspetteranno? Probabilmente sì. Una decina di giorni e si saprà tutto: in un senso o nell’altro.
Corriere dello Sport