Il Benevento di Marco Baroni fa a pezzettini le vecchie abitudini del calcio. Così dice addio alla prima amichevole “morbida”, quella che si allestisce tradizionalmente coi dilettanti della zona. Per l’esordio di sabato prossimo la squadra giallorossa si regala invece un avversario di Lega Pro, il Messina di Valerio Bertotto, per altro partito una settimana prima dei sanniti per il ritiro di Fiuggi.
Test. Lunedì sono arrivati i medici della Mapei Sport per la rilevazione di importanti valori di biomeccanica, ieri mattina è stata la volta dei tecnici della Desmotec, che hanno misurato la forza isoinerziale dei giallorossi. Al di là di termini scientifici di difficile interpretazione, sembra evidente che il Benevento non voglia lasciare nulla al caso per avere al meglio tutti i componenti della rosa. Che era e resta ponderosa. Così quando al direttore sportivo si chiede di eventuali nuovi arrivi, non può che allargare le braccia sconsolato: «Siamo trenta qui in ritiro a Roma, la nostra priorità in questo momento è snellire l’organico a disposizione. Sappiamo di dover ancora operare nel mercato in entrata almeno per quel che riguarda gli under 21, ma in questo momento non conviene aumentare il numero di presenze in ritiro, altrimenti il lavoro di Baroni rischia di diventare impossibile». Come dire: se non va via nessuno, nessun altro arriva. A prescindere dall’età.
cessioni. Lunedì, intanto, è tornato a casa il diciottenne Petrone. Il ragazzo, destinato alla formazione Primavera, avrebbe chiesto di andare a giocare in qualche formazione professionistica: probabilmente sarà accontentato. Rimane il rebus della cessione dei tanti ancora sotto contratto. Non è un lavoro semplice per il direttore sportivo che deve fare i conti con un mercato che non è mai decollato e con squadre che non sembrano avere grossi mezzi economici. Il Benevento ha in organico giocatori di prima fascia, che hanno un costo importante, per cui le richieste a volte muoiono sul nascere.
Corriere dello Sport