I tifosi napoletani sono una grande realtà, fatta di passione viva, gioia che si può respirare, e rabbia che è tangibile come se fosse fatta di materia, e un tradimento non è accettabile, specie se a tradire è uno “insignito” dello scettro di “Re di Napoli”. Mentre Gonzalo Higuain, osannato dal popolo partenopeo, non batte ciglio al pensiero di lasciare Napoli e il Napoli, come se quello che si può trovare in azzurro e con una piazza come quella partenopea, fosse una cosa normale paragonabile a qualcos’altro, addirittura in cambio della squadra che per antonomasia è la diretta rivale degli azzurri, in passato c’è stato chi invece ha fatto esattamente la scelta opposta. Omar Sivori infatti, fece il tragitto contrario: nel ’65 lasciò la Juventus (in conflitto con l’allenatore Heriberto Herrera) per Napoli, dove fece coppia con l’altro oriundo, il brasiliano José Altafini. Dopo aver conquistato assieme un 3°, un 4° e un 2° posto, è Altafini a “tradire”: nel 1972 passa alla Juve assieme al compagno di squadra Dino Zoff. A Torino vince da protagonista due scudetti, nelle stagioni 1972-1973 e 1974-1975, in quest’ultima segnando proprio un gol al Napoli, seconda. In questa occasione al San Paolo comparve la scritta “José core ‘ngrato”, a dimostrazione che il napoletano ti da l’anima, ma se lo tradisci, non c’è perdono.
A cura di Emilia Verde