Il punto della situazione – di R. Muni: “Il vuoto dietro Reina”

Il campionato concluso a maggio scorso è stato vinto dalla Juventus grazie ad una cavalcata mostruosa ed il Napoli, che pure avrebbe meritato il triangolo di stoffa a tre colori, si è dovuto arrendere, suo malgrado, al verdetto espresso dal campo. Volendo trovare una data, una partita o un episodio che, di fatto, ha messo la parola fine al sogno scudetto degli azzurri, siamo tutti concordi nel ritenere che la sconfitta di Udine abbia rappresentato il punto di non ritorno. A Udine ci si è messo contro di tutto: un arbitraggio discutibile, l’espulsione ingiusta ed ingiustificata del Pipita Higuain e gli errori del portiere azzurro. Con Pepe Reina fermo per noie muscolari, Maurizio Sarri si era affidato a Gabriel, giovane portiere preso in prestito dal Milan e reduce da una strepitosa stagione tra le fila del Carpi, promossa a sorpresa in massima serie e protagonista di una cavalcata lunga ben quarantadue partite. Purtroppo per Gabriel e per il Napoli, non è bastato un rigore parato ai friulani per evitare il naufragio. Un paio di clamorosi errori hanno permesso all’Udinese di prendere le distanze dal Napoli e di portare a casa i tre punti, mettendo di fatto lo scudetto sulla via di Torino. Proprio nella maledetta trasferta di Udine è emerso l’annoso problema del vice Reina che il diesse Giuntoli non ha tuttora risolto. Dietro il portiere spagnolo c’è il vuoto, il nulla e questa situazione ha obbligato Reina ad un recupero forzato che gli è costato qualche errore di troppo. Gabriel è ritornato al mittente (il Milan) e Rafael sembra destinato a dire addio al Napoli. DI conseguenza, c’è da provvedere all’acquisto di un portiere che sappia sopperire all’eventuale assenza del portierone spagnolo, senza compromettere il cammino della squadra di Sarri. In altri termini, anche per il ruolo di dodicesimo Giuntoli avrà il compito di trovare un sostituto che sia all’altezza del titolare, così come per gli altri ruoli. Si era parlato con insistenza di Sportiello, giovane portiere di proprietà dell’Atalanta e la scelta sarebbe stata piuttosto condivisibile. Tuttavia, dal ritiro dì Dimaro, stanno arrivando notizie piuttosto inaspettate quanto confortanti. Luigi Sepe, portiere reduce dalla infelice esperienza in maglia viola e che, un anno prima, aveva giocato titolare nell’Empoli di Sarri, sarebbe tra i più propositivi e concentrati calciatori a disposizione del tecnico nativo di Bagnoli. Dal ritiro in Trentino, giungono notizie di un portiere che ha grandissima voglia di mettersi in mostra e sudarsi (…nel vero senso del termine…) un posto nella squadra azzurra. Le cattive esperienze talvolta aiutano a crescere ed è proprio quello di cui avrebbe bisogno il giovane portiere napoletano che ha il vizio di parlare un pò troppo ed un po’ troppo spesso. Le parole, si sa, possono ferire più delle lame e nessuno dimentica le sue esternazioni urlate contro il Napoli, seguite da parole allo zucchero nei confronti della Fiorentina. Il giovane Sepe è passato troppo in fretta dal volersi tatuare il giglio, simbolo della squadra toscana, in caso di scudetto viola alle parole fuori luogo espresse nei confronti di Paulo Sousa & co. che gli sono costate l’esclusione. Troppa fretta ha avuto Sepe nell’esprimere giudizi e troppa frenesia nel voler dimostrare di essere pronto per una grande piazza. La fretta è nemica della crescita umana e professionale ed è stato questo l’errore grossolano commesso dal giovane portiere partenopeo. Se, come sembrerebbe, Sepe avesse capito gli errori commessi, dettati dalla giovane età e da qualche cattivo consigliere, avrebbe fatto il primo passo verso la maturazione e, in un colpo solo, risolto l’annoso problema del secondo di Reina. Maurizio Sarri ha occhi ed esperienza giusti per valutare e decidere; a noi tifosi non ci resta che…aspettare.

Riccardo Muni

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