Giovanni Castelli s’è precipitato in città ieri mattina dopo aver visto le immagini diffuse tre giorni fa dal Calcio Napoli: «Hanno fatto una cosa incresciosa: ci vorranno almeno due stagioni perché il terreno di gioco del Napoli torni come prima”.
L’agronomo della Lega Calcio di serie A atterra a Capodichino intorno alle undici e mezza e arriva al capezzale dell’ammalato verso mezzogiorno. Per tre ore, accompagnato da un rappresentante della ditta Marrone, che cura la manutenzione (non c’erano esponenti del Comune e del Calcio Napoli, ndr), scruta palmo a palmo l’erba, ne esamina le radici. Visita il campo come si farebbe con un ammalato un po’ malconcio. Poi scioglie la prognosi: «Avevo definito quelle immagini raccapriccianti, ma da vicino la situazione è ancora più impressionante. Non ho mai visto un campo conciato così dopo un solo concerto. Sul prato, a parte la grande U di color giallo dovuta alla mancanza di ossigenazione, ci sono profonde buche lasciate dai piloni che sorreggevano il palco e evidenti segni del transito di mezzi pesanti, credo addirittura cingoli. Insomma, hanno lavorato come se fossero non in un campo sportivo, ma in un piazzale, senza alcun rispetto per la cosa altrui. Ci sarebbe da prenderli a schiaffi, soprattutto perché con un po’ di attenzione tutto questo si poteva evitare”
L’esperto si dice «preoccupato per l’esordio in serie A del Napoli». Il campionato partirà il 21 agosto, ma venti giorni prima il club ha in programma al San Paolo un’amichevole coi turchi del Besiktas. «Ho sentito dire che nei prossimi giorni su quel campo si dovrebbe svolgere un torneo amatoriale con centinaia di persone. Spero vivamente che non sia vero: questo, l’ho detto anche al Calcio Napoli, darebbe un colpo mortale ad un campo già sofferente».
». Fonte: Il Mattino
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