Al San Paolo presto tornerà a crescere l’erba, si dice. Ma Castelli non ne è così sicuro. «Vengo in tutta fretta perché la Lega ha l’esigenza di capire subito dove il Napoli giocherà le prime gare del prossimo campionato. In ogni caso – spiega -, non è pensabile recuperare il terreno di gioco soltanto in prossimità dell’avvio del campionato. Giocare su un campo appena risistemato non è l’ideale: sarebbe come sottoporre ad uno stress un paziente ancora convalescente». L’agronomo della Lega di A chiarisce con parole inequivocabili anche un altro concetto. «Chi rompe, deve pagare. A San Siro sono previsti otto concerti e alla fine il campo verrà rifatto completamente per migliaia e migliaia di euro dai concessionari. A Napoli non accade la stessa cosa. I concerti negli stadi? Certo che si possono fare. Succede da sempre in tutti gli stadi del mondo, ed è una cosa bellissima che i templi del calcio siano prestati alla musica. Però bisogna agire con buonsenso e con criterio. Soprattutto se si tratta di una sola esibizione, esistono modalità e precauzioni che consentono di non arrecare quasi alcun danno al terreno di gioco. È esattamente il contrario di ciò che è stato fatto per D’Alessio. Mi hanno detto che il prato è stato lasciato coperto per dieci giorni: se alla fine il risultato è questo, non c’è da stupirsi».
Fonte: Il Mattino