EURO2016 – Spagna-Italia, la storia infinita

Quattro anni fa, Italia e Spagna si incontrarono due volte all’Europeo. La prima volta, nei gironi eliminatori, la sfida finì in parità (1-1). In finale, invece, fu una carneficina con gli iberici che s’imposero 4-0.

A distanza di tempo, molte cose sono cambiate nelle due nazionali. I bicampioni europei hanno perso giocatori importanti tra ritiri e scelte tecniche come Xavi, Puyol e Torres e sono alla ricerca di un equilibrio che, ancora non hanno trovato. L’Italia, dal punto di vista degli uomini sta messa peggio. Il centrocampo è stato falcidiato da infortuni (Marchisio e Verratti) e l’attacco da un mancato ricambio generazionale. Si tratta di due nazioni in difficoltà, e di due scuole calcio agli antipodi: il tiqui-taca spagnolo, contro l’aggressività e il pressing italiano. Di sicuro la sfida è molto più equilibrata di quanto non appaia a prima vista.

Italia-Spagna è un classico del panorama mondiale. Le due squadre si sono incontrate in 34 occasioni con un bilancio di perfetta parità: 10 successi a testa con 14 pareggi. Il successo azzurro, manca, però, in gare ufficiali dai quarti di Usa 94, quando i due Baggio (Dino e Roberto) buttarono fuori gli iberici.
Da allora ci sono da registrare, due eliminazioni ai rigori (nei quarti di Euro 2008 e nella semifinale di Confederations Cup 2013), il pareggio nei gironi e la sconfitta in finale agli europei del 2012.

Le due squadre arrivano alla sfida con umori diversi. La Spagna si è fatta battere dalla Croazia nell’ultima giornata, finendo seconda nel girone che comprendeva anche Repubblica Ceca e Turchia. L’Italia ha ottenuto qualificazione e primo posto con una giornata d’anticipo battendo Belgio e Svezia e, nell’ultima partita, ha fatto riposare molti titolari, perdendo con l’Irlanda.

La chiave di volta del match potrebbe essere la sfida tra David Silva e Antonio Candreva. L’ala del Manchester City assicura il cambio di passo in fase di ripartenza, risultando immarcabile palla al piede. Il laziale è meno dribblomane e più propenso all’assist in area piccola, dove, però, Pellè ed Eder dovranno vedersela con due marcantoni del calibro di Piquè e Ramos. Questa sembra la gara adatta per i piccoletti. Giaccherini e Insigne potrebbero essere gli uomini in grado di garantire quel surplus di fantasia contro una squadra che farà molto possesso palla. L’Italia dovrà essere brava a gestire quelle rare occasioni in cui la sfera l’avrà lei, affidandosi a chi, tra inserimenti e tiri da fuori, può fare la differenza.

Interessante sarà valutare il duello tra Morata e i suoi ex difensori. Lo spagnolo, tornato al Real Madrid, dovrà cercare di superare il trio Bonucci-Barzagli-Chiellini (oltre a Buffon) che conosce benissimo ogni suo movimento.

Per entrambe si tratta di una sfida fondamentale soprattutto sul piano della credibilità. I campioni d’Europa in carica devono “rifarsi una verginità” dopo i disastrosi mondiali brasiliani. Dall’Italia nessuno si aspettava che avrebbe vinto in scioltezza il girone, vista la qualità dell’organico, ma, ora, gli uomini di Conte devono superare un altro step, per far vedere al mondo che i due successi contro Belgio e Svezia non sono stati casuali.

Vada come vada questa sarà l’ultima gara per uno dei due ct. Del Bosque, ha già annunciato che lascerà le “Furie Rosse” dopo 8 anni in cui ha vinto due Europei. Conte, invece, di anni alla guida dell’Italia ne ha fatti due e, dopo l’Europeo, volerà in Inghilterra per guidare il Chelsea.

Vedremo quale dei due avrà la possibilità di proseguire la permanenza in terra francese.

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