Se martedì Gigi D’Alessio ha lasciato una traccia indelebile nel cuore dei suoi fans napoletani, infatti, altre e meno desiderabili le ha impresse sul manto del San Paolo. Al punto che, visto dall’alto, il tappeto destinato al football somiglia più ad un campo per il baseball, con il verde percorso da ampie fasce gialle a collegare tre ampi rettangoli.
«Al manutentore per poco non veniva un colpo», fanno sapere dal Calcio Napoli, segnalando «avvallamenti derivanti da quello che è stato presentato come il più grande palco mai montato in Italia». E lo stesso De Laurentiis si dice preoccupato: «Ho ricevuto sul telefono le immagini del prato dopo il concerto – ha detto il presidente del Napoli –. L’anno scorso c’erano stati danni gestibili, ma questo sembra terreno bruciato come se ci fosse stato un incendio. È un problema, perché il primo agosto dobbiamo celebrare il novantesimo anniversario del Napoli e vogliamo invitare i napoletani a una partita credo con il Besiktas, campione di Turchia».
Giampiero Tramice, manager di D’Alessio e organizzatore del concerto, però si dice sereno: «Non abbiamo ricevuto comunicazioni né richieste di risarcimento da nessuna delle parti interessate. Ad ogni modo, nel giro di una settimana il prato, se curato a dovere, tornerà come prima», assicura. E aggiunge: «Naturalmente, restiamo a disposizione per eventuali interventi. In ragione dei metri quadri occupati, accantoniamo una cifra destinata proprio a queste esigenze».
Ma ora le note e le parole cedono il passo agli agronomi: in giornata è previsto il sopralluogo di un tecnico chiamato dallo staff di D’Alessio («per tranquillizzare tutti», spiega Tramice), domani sarà il turno di quello della Lega Calcio e lunedì concluderà le visite quello del Napoli. L’assessore comunale Borriello, tuttavia, rilancia: «I rilievi della Procura dicono che D’Alessio ha superato i limiti di legge in termini di decibel. Occorre tutelare i cittadini di Fuorigrotta dalle vibrazioni e dai fastidi legati ai concerti»