Nella notte tra oggi e domani si disputa la prima semifinale della Copa America del Centenario. La superfavorita Argentina dovrà vedersela contro gli Stati Uniti padroni di casa. La squadra guidata da Jurgen Klinsmann può essere considerata una mezza sorpresa del torneo. La gara d’esordio degli Usa contro la Colombia aveva fatto vacillare molto la posizione del selezionatore tedesco. Gli Stati Uniti, infatti, hanno subito una sconfitta inappellabile (0-2) contro i Cafeteros scatenando le critiche della stampa locale. La Nazionale a stelle e strisce, però, ha saputo riprendersi battendo prima il Costa Rica (4-0) e poi il Paraguay (1-0) conquistando anche la prima posizione nel gruppo A. Successivamente gli States hanno fatto fuori l’Ecuador ai quarti vincendo per 2-1. Molto più agevole il cammino dell’Argentina che, forte di una rosa composta da calciatori di livello mondiale, ha liquidato senza troppi problemi i suoi avversari. L’Albiceleste ha vinto il proprio gruppo a punteggio pieno battendo il Cile (2-1), il Panama (5-0), la Bolivia (3-0) e ai quarti il Venezuela per 4-1. Leo Messi e Gonzalo Higuain sono alla caccia della loro terza finale consecutiva. L’Argentina viene da due finali perse. Nel 2014 la Seleccion dovette arrendersi ai supplementari alla Germania nell’atto finale del Mondiale di Brasile 2014. Nel 2015, invece, la squadra presa in mano dal Tata Martino consegnò la Copa America ai padroni di casa del Cile dopo i calci di rigore. Quella che si è abbattuta sull’Argentina è una maledizione visto che non vince un torneo dal lontanissimo 1993 quando la Nazionale di Batistuta e Simeone vinse proprio la Copa America disputata in Ecuador. Il ct degli Yankee ha fatto sapere di essere molto fiducioso. Klismann su Messi ha detto: “E’ un calciatore che si può fermare”. Appuntamento quindi questa notte alle 3,00 all’Nrg Stadium di Houston per stabilire chi sarà la prima finalista della Copa del Centenario. L’altra semifinale verrà disputata nella notte tra mercoledì e giovedì tra la Colombia ed il Cile. Non sarebbe da escludere una rivincita, a distanza di solo un anno, tra l’Albiceleste e la Roja.
Pietro Colella