Il Napoli decide di puntare su di lui e su Lavezzi, un altro giovane semisconosciuto direttamente dal campionato argentino.
Dieci stagioni dopo, soltanto lui è rimasto, fedele e appassionato alla maglietta azzurra. Nonostante le offerte del Milan, della Juve, dall’estero. Nonostante le rapine subite, che a Napoli fanno più notizia, ma che purtroppo sono ordinaria amministrazione anche nel resto del mondo quando si parla di calciatori. Ha deciso di vincere qui, nella città che l’ha lanciato, l’ha adottato, che ha imparato a volergli bene con quel suo temperamento mite che lo rende un capitano sui generis. Silenzioso, ma sempre in prima fila.
Alle critiche che sono piovute per il rendimento a volte intermittente, ha risposto sul campo. Sempre, anche quando i rapporti con l’allenatore non erano dei più rosei. Con Reja e Mazzarri, l’intesa era naturale, anche perché il Napoli non poteva fare a meno di lui. Sotto la gestione Benitez, il rapporto si è incrinato, ma non quello con la città e i tifosi: quello resta un discorso a parte, che va oltre le logiche economiche di mercato. Tante offerte, l’ultima quella della Juventus al termine dello scorso mercato. Un treno verso i successi che potrebbe passare una sola volta in carriera, ma Hamsik non ha mai avuto un desiderio spasmodico di vittoria. Peraltro, ha compreso che vincere a Napoli, dove i trionfi non sono mai stati prerogativa ma solo sogno irraggiungibile, vale molto di più che in ogni altra squadra. Adesso che le potenzialità della squadra sono in aumento, si prepara a guidare il Napoli ancora una volta.
Fonte: Il Roma