Là dove non arriva l’Uefa, là dove non arrivano le forze di sicurezza francesi, là dove non arrivano gli spotters, i poliziotti specializzati che accompagnano gli hooligan per prevenirne le violenze, tranquilli, c’è Marekiaro. Il capitano. È toccato a lui espellere dagli Europei la Russia e i suoi spaventevoli accompagnatori. In realtà, la matematica ancora tiene vivo un lumicino di speranza russa, ma solo quella. Marek Hamsik è stato come una specie di esecutore di una sentenza popolare. Per il bene comune, perché la festa possa continuare. Un assist e un gol, due giocate una più favolosa dell’altra, da aggiungere alla solita sua generosità di leader in campo. Così ora a gioire non sono soltanto la Slovacchia e i tifosi del Napoli, ma anche gli organizzatori dell’Europeo, l’Uefa e persino l’antiterrorismo e la polizia francesi, che in questi giorni fra attentati e manifestazioni a rischio avrebbero ben altre gatte da pelare. Quarantacinque minuti di magie e a casa. Ci aveva messo invece tre giorni l’Uefa per non decidere. Esclusione dal torneo, ma con la condizionale, quindi una punizione senza effetti, e 150mila euro di multa alla federazione russa, una soluzione salomonica e priva di effetti pratici, dopo che, durante le varie, estenuanti riunioni dei papaveri del pallone qualcuno, aveva proposto, invano, una penalizzazione immediata di 6 punti che avrebbe chiuso ogni discussione. Magari adesso, dopo che la giornata di Lille è stata caratterizzata da altri incidenti e che gli hooligans russi sono di nuovo riusciti a introdurre nello stadio razzi e fumogeni, l’Uefa cambierà idea. Per ora devono tutti ringraziare Marek Hamsik, l’uomo che risolve problemi. In campo l’ha sempre fatto, o almeno cercato di fare. Stavolta poi aveva fretta di cancellare quella partita storta con il Galles. Man of the match. Un primo tempo da Pallone d’Oro, è il caso di dire. Tanta dedizione nella ripresa. In sala stampa, dopo la partita, è addirittura uscito fra gli applausi dei giornalisti slovacchi. Almeno quattro le sue perle. Ovviamente il gol. Inventato dal nulla, da un calcio d’angolo banale, un tocco per lui, appena dentro l’area di rigore, ma lungo la linea laterale, da posizione apparentemente innocua. Ha fintato il cross di sinistro, è rientrato di destro e ha fatto esplodere un’autentica mina, che si è schiantata contro l’interno del palo opposto prima di finire in rete. Probabilmente fin qui il gol migliore del torneo, con la sola possibile concorrenza della fiondata di Payet, nella partita inaugurale. Meno entusiasmante, ma ancora più raffinata la giocata con cui aveva mandato poco prima Weiss a segnare il gol del vantaggio slovacco: un assist regale, di sinistro, un cambio gioco di una quarantina di metri, destra sinistra, a tagliare fuori la difesa avversaria. Da non dimenticare neppure due tiri che hanno avuto minore fortuna, troppo alti, ma ugualmente da applausi: un violento diagonale da sinistra da posizione defilata e una conclusione un po’ scentrata, ma a conclusione di una percussione centrale irresistibile. Hamsik ha giocato prima da interno destro, poi da interno sinistro e alla fine, quando bisognava difendersi e basta, a tutto campo. Per questo quando un giornalista, durante la conferenza riservata al migliore in campo, gli ha chiesto dove potesse ancora migliorare, quali traguardi di gioco pensasse di poter raggiungere, Marek è rimasto un po’ stupito: «Non so, per ora sono contento di quello che ho fatto nella mia carriera, naturalmente cerco sempre di migliorarmi». Il riferimento al Napoli non poteva mancare: «Proverò a migliorarmi in questo torneo, che mi voglio godere al 100%, poi proverò a migliorarmi anche nel Napoli». Parole dolci come il miele. Pensare che nessun giocatore del Napoli aveva mai segnato in una fase finale di un campionato europeo. Quella con la Russia era una partita molto importante. Per lui e la Slovacchia. La sconfitta con il Galles era stata uno shock. Ma adesso cambia tutto: «Abbiamo riaperto le porte degli ottavi di finale. Adesso dipende da quanto saremo bravi con l’Inghilterra» osserva Marek. Dipende anche dal risultato del derby britannico con il Galles. Ma, con questo regolamento, i 3 punti targati Hamsik potrebbero bastare. Per fare, negli ottavi, un’altra prova generale di Champions League.
Fonte: Il Mattino