Sarri è preoccupato per i tre no di Klaassen, Vrsaljko e Zielinski

Tanti no al Napoli nessuno se li aspettava. Maurizio Sarri, una volta conquistata la fase a gironi della Champions League, era convinto che solo per i campioni ci sarebbe stata qualche difficoltà a prenderli, ma non certo per calciatori bravi che ancora non hanno dimostrato chissà che cosa in carriera. Eppure, dopo l’arrivo di Tonelli, Aurelio De Laurentiis sta ricevendo molti rifiuti. Due nell’ultimo mese, il primo al termine della stagione. In principio, infatti, il diniego era arrivato da parte di Klaassen. L’olandese dell’Ajax era stato individuato come il vero vice Hamsik per il prossimo torneo. Giuntoli lo aveva trattato anche a gennaio ma era stato rinviato tutto in estate. Ebbene, anche nella finestra di mercato attuale non se ne è fatto niente. Stesso discorso per Vrsaljko. Il croato piaceva a giugno scorso, sarebbe dovuto essere acquistato assieme a Hysaj ma il Sassuolo disse di
no perché Zapata venne dato in prestito per due anni all’Udinese. Squinzi se lo legò al dito e rifiutò l’offerta di don Aurelio. Che è tornato alla carica ultimamente ma stavolta è stato il giocatore tirarsi indietro perché ammaliato prima dall’Atletico Madrid e poi dall’Inter. A chiudere i conti, almeno per il momento, è stato Zielinski. Il giovanotto tanto caro a Sarri, di proprietà dell’Udinese ma di stanza all’Empoli, ha chiarito da subito la sua posizione: «Non andrò al Napoli». Il polacco ha deciso di accettare l’invito dal Liverpool nonostante Pozzo avesse trovato l’intesa con l’amico Aurelio.

LA PREOCCUPAZIONE. Naturalmente Maurizio Sarri un po’ di domande se le sta facendo. Non si spiega come non si riescano a chiudere operazioni che sulla carta sembrano facili. Anche perché questi signori ancora non hanno dimostrato niente. La verità è che l’Italia non attira più, non
c’è l’appeal di una volta e quindi chi ha l’opportunità di andare all’estero se ne scappa. Chi ci sta, invece, non si muove. Il toscano, però, va di fretta perché vuole avere una rosa completa prima di partire per il ritiro in Val di Sole di tre settimane. È in Trentino che si è costruita la stagione scorsa che ha permesso al Napoli di arrivare secondo in classifica. Partire senza sapere chi allenare è un bel problema.

Fonte: Il Roma

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