Il mito della nazionale ai microfoni del Mattino:
«Conte è il vero top player di questa Italia. Impossibile dire chi possa essere l’attaccante decisivo perché il calcio italiano sta vivendo un momento molto difficile».
Di sicuro per questo Europeo agli azzurri serviranno gli occhi spiritati che furono ad Italia 90 per Totò Schillaci. L’attaccante, presente a Napoli come testimonial dello Street Soccer Tour 2016 , il tour ideato da Vingino e organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori.L’Italia si augura di trovare un attaccante come lui, in grado di esplodere sotto il cielo francese, perché no, un po’ a sorpresa dal momento che nessuno della batteria offensiva a disposizione di Antonio Conte ha il pedigree del bomber di razza.
Ma come si spiega questa carenza di numeri 9 nella spedizione azzurra?«Purtroppo in Italia non si valorizzano in giovani e i ragazzi italiani. Nei top club gli attaccanti sono tutti stranieri e di questo fenomeno ne risente sopratutto la nazionale».
Tutt’altra storia rispetto ai suoi tempi.«Quando giocavo io se non avevi segnato almeno 15 gol in campionato non venivi preso in considerazione neanche per la convocazione. Mentre gli attaccanti azzurri sono tutte seconde fasce nei rispettivi club».
Forse è per questo che Conte ha deciso di puntare sull’imprevedibilità di Insigne.«E’ un giocatore che mi piace perché può fare bene entrambe le due fasi e poi è un ottimo rifinitore. In quel ruolo c’è anche Candreva, ma credo che in Italia non c’era nessuno con più qualità di Insigne».
Ma chi può essere il Totò Schillaci di questa Italia?«Non saprei dire chi possa essere l’attaccante decisivo perché il nostro calcio sta vivendo un momento difficile. Forse lo Schillaci 2.0 poteva essere Lapadula, ma faccio fatica a pensare che un attaccante che viene dalla Serie B poteva essere il titolare della nazionale».
Domani (oggi ndr)contro il Belgio che attacco si aspetta?«Conte vuole puntare su due attaccanti e credo che uno sarà certamente Pellè, poi al suo fianco mi piacerebbe Immobile, ma anche Zaza potrebbe fare bene. In ogni caso credo che sia un’Italia tutta da scoprire».
Tutti dicono che difesa è il vero punto forte di questa nazionale.«Con una buona difesa parti avvantaggiato: i campionati si vincono lì perché puoi giocare di contropiede come ha fatto il Leicester».
Può essere tutta lì la forza dell’Italia?«Conte ha avuto difficoltà a riunire un gruppo importante. Gli infortuni, poi, non hanno aiutato. Ma credo che la differenza la farà proprio il commissario tecnico».
In che senso?«Conosco bene Conte: è stato un ottimo giocatore ed ora sta dimostrando di essere un bravissimo allenatore. Può essere lui l’arma in più di questa nazionale. Ha puntato sul gruppo piuttosto che su giocatori di qualità: è un uomo molto tenace e non guarda in faccia a nessuno».
Quindi l’Italia dove può arrivare?«Non partiamo assolutamente come favoriti, ma forse può essere solo un bene. Arriveremo tra le prime quattro».
Il primo scoglio si chiama Belgio.«Per me sarà una delle sorprese dell’Europeo: giocano bene e hanno tantissima qualità ma l’Italia è l’Italia e oggi può fare una grande partita e stupire tutti».
E le altre?«Metto la Germania davanti a tutte perché è la squadra più completa, non solo perché sono campioni del Mondo. Poi mi piace tanto anche l’Inghilterra».
Ma occhio alla Francia padrone di casa«Di sicuro passerà la fase a gironi, poi sul resto del torneo ho qualche dubbio. Dalla sua avrà certamente la spinta dell’ambiente. Giocare in casa ti dà sempre qualcosa in più, come fu per noi giocare in Italia il mondiale del 1990».
Fonte: Il Mattino