Adolfo Mollichelli – La solitudine degli azzurri tra Europei e Coppa America

E all’improvviso scoprirono che senza (il) Napoli nun se po’ sta’. La solitudine degli azzurri impegnati tra Francia e Stati Uniti con le rispettive Nazionali è una sensazione palpabile. È come se fossero costretti in un ambito innaturale, per nulla protettivo e poco gratificante. Orfani del calcio champagne e con una compagna di viaggio oscura: la iella. Chiriches lotta come un guerriero truce con Giroud ma la sua Romania bella e tosta deve arrendersi alla Francia allo spirare del match. Hysaj è il migliore dell’Albania che in inferiorità numerica cede alla Svizzera degli ex Dzemaili e Behrami. E ad Hamsik non sarà sufficiente uno slalom sontuoso a superare quattro avversari, Davies salverà sulla linea la conclusione sicura del capitano azzurro – per indirizzare la partita nel verso giusto e la sua Slovacchia lascerà il passo nel finale al Galles nel ballo delle debuttanti. Dall’altra parte dell’Atlantico va avanti Higuain con l’Argentina ma è un superbomber senza gol e quindi triste. Tutta la scena rubata da Messi che, incautamente, Diego ha bollato di scarsa personalità.
C’è da augurarsi che la solitudine dei figliocci di Sarri prosegua nell’ouverture dell’Italia con il Belgio. Se Mertens giocherà. E se Conte dovesse calare l’asso Insigne, anche a partita in corso,  è gradita un’inversione di tendenza, elementare Watson.

A cura di Adolfo Mollichelli

"Milleculure"Editoriale
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