Il Belgio favorito del Girone E, l’Italia si metta l’anima in pace. I talenti che Marc Wilmots ha a disposizione ce li hanno pochi in Europa e la nostra Nazionale, come sostengono in tanti, ha molte doti ma non quel tipo di qualità tecniche, specie in attacco. Wilmots, nel suo 4-3-3, là davanti può alternare il talento dei vari Hazard, che ha convocato Nainggolan al Chelsea («Io e Courtois lo vogliamo con noi»), Lukaku e De Bruyne, più i vari Mertens, Bentéké e Ferreira Carrasco, che stava quasi per far disperare il Real nell’ultima finale di Champions.Il Belgio è sofferente in difesa (vedi Kompany) ma non può spaventarsi dell’Italia, che invece punta molto sul quartetto arretrato (i 3 più 1): il ct rifiuta l’idea che possa essere una passeggiata. «Sono impaziente di cominciare, ho molti stimoli. L’Italia ha una grande difesa con i giocatori della Juventus, ma noi abbiamo le qualità necessarie per poter fare gol. In squadra ci sono calciatori come Mertens e Ferreira Carrasco molto bravi nell’uno contro uno. Obiettivo pareggio? Un successo ci darebbe grande fiducia, la sconfitta può avere delle conseguenze negative».Perdere contro l’Italia peggiore di sempre non è proprio il massimo. «Non penso sia così: Conte ha a disposizione calciatori di altissimo livello e potrà proporre una squadra di guerrieri». Il ct azzurro evita di allenarsi qui allo Stade de Lyon, mentre Wilmots lo fa e non gli importa se il suo lavoro venga vivisezionato dalle spie, la vera ossessione in casa azzurra. «Ognuno fa le sue scelte, ma io sono abituato e non c’è alcun problema», filosofeggia il ct del Belgio. Che spera di vedere la sua nazionale in forma. «Il livello è molto alto e l’aspetto fisico sarà importante per tutte le squadre. Per la prima ci saranno diciottomila tifosi del Belgio? È qualcosa di bellissimo, meglio la pressione che non avere gente al seguito». Tanti tifosi, tanti problemi, a quanto pare, vedi Marsiglia. La partita è classificata «a rischio medio». Nessun allarme, sorvegliati però 400-500 tifosi belgi e un centinaio di italiani. «Non possiamo punire i giocatori, costretti a pagare i comportamenti sbagliati dei tifosi. A Marsiglia ho visto un padre scappare con suo figlio in braccio e non è giusto perché il calcio dovrebbe essere una festa»