Ecco il suo pensiero espresso nella lunga intervista rilasciata a Il Mattino
«Noi abbiamo sempre, a torto, pensato che Sarri fosse non eccelso nella comunicazione, invece ha dimostrato il contrario. Se semini il percorso di difficoltà, il colpetto diventa colpaccio e il colpaccio è storia. Fa benissimo. E ha ragione a proposito dei fatturati perché ci sono 260 milioni di differenza tra il Napoli e la Juve. Vi sembrano pochi? Noi non possiamo rompere il giocattolo».
E allora cosa bisogna fare?«Destituzionalizzare il calcio, restituendolo al vero mondo delle imprese. In questo modo ci giocheremo qualcosa di importante».
Cosa significa?«Significa che le prime sei squadre dei primi cinque campionati europei (Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Italia) dovrebbero giocare un campionato a trenta. Non giocherebbero sempre le stesse, perché ad esempio quest’anno è toccato al Sassuolo arrivare sesto. Partite da giocare mercoledì e giovedì, quelle di campionato sabato e domenica. Abolirei l’Europa League e la vecchia Champions la lascerei a paesi come Grecia, Portogallo, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera, Russia ed altri. Poi chi vincesse la Champions si giocherebbe una finalissima con la vincente del campionato delle cinque nazioni. In questo modo ci sarebbe un guadagno di 10 miliardi di euro, 330 milioni a club. L’Uefa ha in cassa un fondo di 1,2 miliardi di euro mai spesi. Cosa se ne fa? Perché non dare 70 milioni al Comune di Napoli per mettere a posto il San Paolo, considerando che siamo stabilmente in Europa?».
Fonte: Il Mattino