Le parole del questore di Roma prima del derby: «Minacciare di non far giocare all’Olimpico Roma-Lazio nel caso in cui i tifosi non si comportino bene non è una cosa corretta. Se su 70mila spettatori ci sono 300 che si comportano male vanno arrestati. E lasciati in pace gli altri 69mila e 700… Io non posso credere che un papà che si svegli la domenica mattina e veda una giornata di sole e pensi si portare il figliolo allo stadio non possa farlo perché doveva pensarci tre giorni prima a comprare il biglietto». Non è solo questo. Il guaio, dice, sono anche le strutture: «Quando sono andato in Danimarca per giocare l’Europa League, siamo andati ad allenarci in una complesso straordinario, con campi di calcio, basket, gabbie per il due contro due. Chiedo: è del Midtjylland? No, è del Comune, ci viene chi vuole, è libero. Ecco, lì ho capito che noi siamo in Lega Pro». Parla dell’Europeo. «Non seguo molto le nazionali, non mi appassionano. Gli italiani convocabili non sono più di un centinaio quindi non è stato facile il lavoro di Conte. Non c’è una favorita assoluta, forse la Francia perché gioca in casa. Ma questa è una manifestazione dove spesso c’è una sorpresa. E visto che non siamo tra i favoriti, speso proprio che la sorpresa sia l’Italia». L’idea di fare il ct non gli fa fare salti di gioia: «Al momento non è una cosa che mi interessa, poi magari tra qualche anno, dopo tanti di stress con una partita ogni tre giorni, uno ci può pensare. Ma ha ragione Conte quando dice che quando sei abituato ogni giorno al campo, dopo pochissimo senti la mancanza dell’odore dell’erba».
Fonte: Il Mattino