Ci sono calciatori che, osservandoli, appaiono come una commistione tra passato e presente. Trait d’union tra ere calcistiche distinte, che fanno proprie caratteristiche di stili diversi. Sfumando così i contorni tra epoche in cui il calcio si presentava agli occhi degli appassionati e degli addetti ai lavori con caratterizzazioni a sé stanti. Ginter ne è un esempio. Matthias, figlio di un allenatore, nasce a Friburgo nel gennaio del ’94 e 4 anni dopo è già a dare calci al pallone sul campo dell’SV March. Saranno 7 le annate di permanenza, prima di entrare nel settore giovanile del ben più blasonato Friburgo. Compie tutta la trafila e marca il cartellino all’esordio in prima squadra nella stagione 2011/2012 in occasione di Friburgo – Augusta. Saranno altre 12 le occasioni in cui verrà chiamato in causa in Bundesliga, diventando un titolare dalla 25esima giornata fino alla fine del torneo tedesco. Inizia l’annata successiva così come aveva terminato la precedente: titolarità indiscussa fino all’infortunio alle vertebre che lo terrà fuori per ben 13 incontri stagionali. Per poi ritornare in campo, andare a rete contro il Werder Brema e mettersi in evidenza anche nel ruolo di mediano. La terza annata con la casacca del Grifone segna l’esordio in Europa League e una continuità di gioco che lo porterà a toccare quota 3.788 minuti in campo. L’estate 2014 è quella giusta per il suo passaggio al Borussia Dortmund per 10 milioni di euro, ma il mese di luglio Matthias lo ricorderà in eterno per un altro motivo: si laurea, infatti, Campione del
a cura di Francesca Flavio