In questo periodo tra mercato e competizioni varie si analizza con i vari esperti e addetti ai lavori le strategie dei club in vista della prossima stagione. Tra queste anche il Napoli che non starà certamente a guardare. Ilnapolionline.com ha intervistato il noto scrittore e tifosi degli azzurri Maurizio Cortese sulla stagione dell’undici di Sarri e sul mercato della società di De Laurentiis.
Il suo ultimo libro si chiama “Tre meno meno”, si può dire che il voto alle convocazioni di Antonio Conte? “Il mio voto è sei per le convocazioni del c.t. azzurro. La nazionale italiana soffre della presenza di troppi stranieri nelle squadre di club, onestamente non credo potesse fare meglio. Poi si potrebbe dire meglio quel giocatore di quell’altro, ma la sostanza non credo che cambierebbe. Forse, con un po’ di coraggio in più, avrebbe fatto meglio a puntare su dei calciatori più giovani, ma non credo che gli sarebbe convenuto dovendo concludere il suo mandato a fine campionato europeo. Ha preferito non rischiare e di andare sul sicuro”.
La stagione del Napoli è stata positiva, conclusa con il secondo posto. Come intitolerebbe con un suo libro il campionato dell’undici di Sarri? “Parafrasando il mio “tre meno meno”, “dieci, ma senza lode”. Sarri ha fatto un grande lavoro, encomiabile, ma sarebbe stato perfetto se avesse avuto una maggiore duttilità negli schemi, utilizzando di più alcuni calciatori molto forti tecnicamente, non trascurando che sono anche patrimonio della società. In primis Gabbiadini e Mertens, soprattutto il primo e che ora potrebbe andare via nel mercato estivo. Mi auguro che si punti molto più sull’intera rosa, ma da tifoso sono ampiamente soddisfatto”.
Siamo nel periodo di calciomercato, le voci impazzano. Lei conosce bene De Laurentiis crede che punterà su elementi di esperienza oppure continuerà con la politica dei giovani da far crescere? “Il nostro Presidente credo che abbia capito che il giusto sta nel mezzo. Prendere solo calciatori di chiara fama porterebbe a livellare il “monte ingaggi” verso l’alto. Invece, proprio come nel Napoli attuale, credo sia giusto far convivere calciatori di prima grandezza, come Higuain, Hamsik, Reina, con giovani di talento. Fra l’altro la storia ci insegna che le grandi squadre sono nate partendo proprio da questo giusto “mix”, comunque il mercato è solo agli albori e sono certo che il club azzurro si saprà far valere”.
Tra i ruoli che il Napoli dovrà ricoprire c’è sicuramente quello del vice-Reina. Lei su quale dei due punterebbe su Sepe e su Marco Sportiello? “Credo che il Napoli, così come gli altri club, dovrà fare attenzione alle nuove regole stabilite per l’anno venturo. L’anno prossimo nella rosa dovranno esserci quattro giocatori del vivaio, per cui la società potrebbe anche decidere di schierare Sepe, cresciuto nelle giovanili del Napoli, come secondo. Senza dimenticare che due anni fa è stato anche artefice di un ottimo campionato nell’Empoli”.
Manca poco per la Copa America e una settimana per gli Europei, chi sono le sue favorite per la vittoria finale?“Per il torneo che si disputerà in Francia ovviamente mi auguro che l’Italia possa riuscirci e quindi tiferò per gli azzurri di Conte. Sulla Coppa America essendoci il nostro “Pipita” ovviamente la mia favorita al successo finale è l’Argentina, così Higuain tornerà a Napoli più carico e determinato che mai”.
A proposito di Higuain, le sue percentuali di permanenza in azzurro? “Dovessi ragionare da tifoso mi auguro che rimanga, per puntare con decisione ai grandi traguardi, ma comprenderei nel caso si facessero altre valutazioni. In caso di un’offerta importante onestamente ci penserei. De Laurentiis essendo un imprenditore farà tutte le valutazioni del caso e se dovesse arrivare lo sceicco con tutti i soldi della clausola a quel punto lo dovrà cedere per costruire una squadra ancora più forte. In caso di permanenza del “Pipita” sarei contento e allora si dovrà solo completare la rosa”.
Tra i tanti nomi di attaccanti che circolano, c’è quello di Lapadula, lei lo prenderebbe per sostituire il partente Gabbiadini? “Lapadula deve costare il giusto, fare gol in serie B non vuol assolutamente dire che possa accadere lo stesso in serie A. Ci sono decine di esempi passati, alcuni che riguardano anche il Napoli, che ce lo ricordano. E De Laurentiis fa benissimo a non farsi prendere per la gola, se dovesse arrivare sicuramente alle condizioni economiche della società partenopea, altrimenti si andrà su altri centravanti”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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