Insigne unico genio dell’ Italia: Conte non ha avuto il “coraggio” di lasciarlo a casa

Non è stato lasciato a casa l’unico dotato di un briciolo di genio calcistico nel listone azzurro. Nonostante la tentazione di farlo, perché il selezionatore azzurro si è legato al dito voltafaccia di Coverciano a ottobre, quando il talento di Frattamaggiore decise di lasciare il ritiro per farsi curare a Napoli la botta al ginocchio rimediata poche ore prima a San Siro. Certo, c’è pure la storia di questo modulo 3-5-2 a cui il ct si è legato mani e piedi: ma Insigne dovrà essere la variabile impazzita, il Totti dei Mondiali del 2006 per intenderci. Buffon, il capitano e il leader, è una delle poche cime di una Nazionale piatta, quasi senza stelle: «Non stiamo vivendo il nostro miglior momento, ma quando da noi nessuno si aspetta nulla, siamo sempre stati capaci di sorprendere». Dieci anni fa la Coppa del Mondo alzata nel cielo di Berlino. «Nulla è paragonabile a una vittoria di un mondiale». Sfilano imbarazzati uno alla volta gli azzurri di Conte al cospetto della Clerici. Marcello Lippi, un futuro da direttore tecnico, avverte: «Dicono tutti che Germania, Francia e Belgio sono favorite. Ma ci siamo anche noi». Arriva il momento di Lorenzo Insigne, in questo strano quintetto di attaccanti che con la maglia dell’Italia ha realizzato dieci reti in tutto. Antonio, il fratello, lo esorta: «Sei il più forte, dimostra che sei il numero uno». Lorenzo replica: «Sono felice, darò il massimo». L’avventura azzurra può partire.

Fonte: Il Mattino

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