«Sono contento che Lorenzo sia tornato a giocare nel suo ruolo e i risultati si vedono».
Parole del maestro più caro a Insigne: Zdenek Zeman, che ieri ha perso l’occasione di alzare il suo primo titolo da allenatore nella finale della Coppa di Svizzera. Il suo Lugano, infatti, è stato sconfitto per 1-0 dallo Zurigo – peraltro già retrocesso – ed il futuro del boemo a questo punto resta ancora tutto da definire, anche se il presidente Renzetti auspica di trattenerlo per un’altra stagione coinvolgendolo all’interno di un progetto tecnico più ambizioso.
Cosa porterà con sé di questa esperienza in Svizzera alla guida del Lugano?«Sono stato contento di essere venuto qui perché Lugano è una bella città e si sta bene, mentre sul piano professionale non sono soddisfatto: in un anno non sono riuscito a dare un’impronta chiara alla squadra».
E allora c’è da aspettarsi che la sconfitta in questa finale faccia rima con divorzio?«Il mio futuro qui non dipende dall’esito di questa partita ma da tante altre cose».
Saliamo sulla macchina del tempo tra futuro e passato: cosa ne pensa della vicenda legata al contratto di Francesco Totti con la Roma?«I problemi con Totti credo che ci fossero di sicuro, ma poi lui ha risposto sul campo e ha portato la Roma al preliminare di Champions. Personalmente credo che non si dovrebbe nemmeno parlare della possibilità di un rinnovo o meno perché Totti è Totti, ma adesso non so se abbiano trovato un accordo».
Ha sempre detto che i fuoriclasse del calcio italiano sono stati tre: Totti, Baggio e Rivera.«E confermo che non ce ne sono stati altri».
Fuori classifica, perché argentino, Higuain che quest’anno ha battuto il record di reti di Nordahl.«Uno che fa 30 gol deve essere per forza bravo e lui ne ha fatti addirittura di più, ma il Napoli dipendeva troppo da lui: ha perso i punti che lo hanno fatta distaccare dalla Juve quando Higuain era fuori per squalifica o no segnava».
Da Higuain a Insigne, suo allievo prima a Foggia e poi a Pescara.«Dopo tre anni Lorenzo è tornato finalmente al suo ruolo naturale e ha fatto vedere tutto il suo talento a suon di gol e assist. È quella la posizione nella quale rende meglio e nonostante qualche piccola critica ha fatto un ottimo campionato».
Per Conte Insigne può essere un’arma in più al prossimo Europeo, ma dovrà fare a meno di Verratti.«Marco mancherà tanto all’Italia perché era l’unico regista di alto livello».
In tanti anni di carriera non è ancora riuscito a vincere un titolo, mentre Zidane ha sollevato la Champions dopo appena qualche mese sulla panchina del Real Madrid: le sembra un’ingiustizia?«Non è un’ingiustizia, è il calcio. Anche sabato sera Griezmann ha sbagliato il rigore e l’altra squadra ha vinto, proprio come è capitato a noi contro lo Zurigo in finale».
Ma non ci dica che le piace il calcio di Simeone.«Il suo gioco non è agli antipodi del mio: gioca con grande aggressività e credo che abbia anche dei calciatori bravi che potrebbero fare qualcosa in più in fase di costruzione. È lasua filosofia e con questa filosofia è arrivato per due volte a giocare una finale di Champions».
Si aspettava qualcosa di più dal punto di vista dello spettacolo dalla finale tra Real e Atletico?«Non è stata una bella gara, ma per il semplice motivo che in campo non c’erano le migliori squadre. D’altra parte Cristiano Ronaldo non l’ha mai vista e tolto lui c’era poco altro di interessante da vedere».
E allora chi avrebbe meritato di scendere in campo a San Siro?«Il gioco migliore quest’anno l’hanno fatto vedere Barcellona, Bayern Monaco e Borussia Dortmund».
Eppure c’è qualcuno in Italia che sostiene che la Juventus sia stata sfortunata e che questo sarebbe potuto il suo anno.«Chi lo dice evidentemente non ricorda il primo tempo della partita in casa contro il Bayern: erano fuori in quel momento. Poi a Monaco hanno fatto una grande gara, ma quel primo tempo rimane».
Fonte: Il Mattino