L’ultimo test prima delle convocazioni per gli Europei è stato deludente. Bel gol di Pellé, ma dietro alla vittoria sulla Scozia, non iscritta alla competizione continentale, vi sono evidenti problemi. Tra questi, l’assenza di fantasia che sa sprigionare un gran talento come Insigne. Il commissario tecnico Conte, che in Francia sarà alle ultime battute del suo mandato, ha concesso una mezz’ora a Lorenzo, utilizzandolo da seconda punta al fianco di Pellé, poi di Zaza. Non è la sua posizione, predilige piazzarsi sul lato sinistro nel tridente d’attacco, come faceva con Zeman a Pescara e come fa con Sarri a Napoli. Poco ha prodotto il ragazzo di Frattamaggiore nello spezzone a Malta, anche perché ha gestito un ridotto numero di palloni. Può dare un contributo assolutamente superiore in Francia perché è cresciuto tanto in questi mesi, come dimostrano i dati dei suoi gol e dei suoi assist. Il 3-5-2, modulo base individuato dall’allenatore, lo limita, tuttavia è stato proprio Conte a sottolineare che può fare la seconda punta, mettendo a confronto le sue caratteristiche con quelle di Giovinco. Nel corso di questa positiva stagione Insigne ha meritato la Nazionale e sarebbe ingiusta una sua esclusione, peraltro improbabile, anche perché l’interista Eder non è affatto superiore. Né possono contare in questo frangente logiche geopolitiche che in passato hanno penalizzato fior di giocatori napoletani. Lo scenario è cambiato. D’altra parte, il Napoli è arrivato secondo dopo un bel duello con la Juve, ha prodotto il migliore calcio e Insigne ha dimostrato di essere cresciuto: convocarlo è un legittimo riconoscimento che arricchirebbe una Nazionale che scarseggia in qualità. C’è stato spazio anche per Jorginho, che ha rimpiazzato De Rossi, cresciuto nelle ultime settimane di campionato dopo mesi difficili nella Roma. Il discorso fatto sull’opportunità della convocazione vale a maggior ragione per l’italo-brasiliano, non soltanto per i buoni spunti nel test maltese. I mesi con Sarri lo hanno reso più sicuro, ma la considerazione da fare è anche legata alle condizioni tuttora imperfette di Montolivo e Thiago Motta. Non si può rischiare di affrontare un girone impegnativo – debutto il 13 giugno contro il Belgio di Mertens, la migliore nazionale nel ranking Fifa – con i giocatori che non offrono assolute garanzie fisiche, a prescindere dal loro curriculum.Conte non potrà non tenere conto di questi due giocatori nel momento in cui stilerà il foglio delle convocazioni e lo consegnerà ad Antonella Clerici nello show televisivo di domani sera, prima di spedirlo all’Uefa. Si è giustamente lamentato, il ct che ha optato per le tante sterline del Chelsea, per il ridotto contributo che i club hanno dato in questo biennio. Come non valorizzare allora il lavoro compiuto da Sarri, indirettamente anche in funzione della Nazionale?In attesa di sciogliere gli ultimi dubbi sui 23 che tenteranno di confermare il risultato di quattro anni fa (il tanto criticato Prandelli era arrivato alla finale europea, in cui venne travolto dalla super Spagna), si può notare che è un momento particolarmente felice per gli azzurri che sono stati protagonisti nella stagione della Champions. Higuain non ha smesso di segnare dopo le trentasei reti con cui ha incenerito il record di Nordahl: ha affondato con una prodezza l’Honduras nell’ultima amichevole prima della Coppa America, quella che la Seleccion argentina vorrebbe conquistare per cancellare la nomea di triste seconda (quando le va bene). E, due giorni dopo il compagno, Hamsik ha illuminato la Slovacchia, che ha vinto sul campo della Germania campione del mondo: da applausi il tiro del capitano del Napoli da venticinque metri. Si preparano, Gonzalo e Marek, per due prestigiosi appuntamenti, caricati dai risultati ottenuti in campionato e dalla condizione fisica e dalla determinazione ritrovate con Sarri.
Fonte: Il Mattino