Episodio di razzismo rovina Germania/Slovacchia

Jerome Boateng ha trovato casa. Con un cartello e uno striscione gli sono state indicate delle offerte pubbliche, ieri allo stadio dell’Augsburg. «Trasferisciti vicino a noi»; oppure «diventa nostro vicino» è stato mostrato durante l’amichevole della Germania con la Slovacchia. Boateng, capitano nel secondo tempo, ha sentito la reazione più innocente e sincera dopo una giornata di accuse, polemiche, reazioni e solidarietà. Il telegiornale del primo canale ha «aperto» con il calcio le edizioni. «Aprire» significa dare un avvenimento per primo, per fornire più evidenza. Il

pallone però riguardava la professione del difensore, la notizia era che un politico, il vicepresidente dell’AfD, Alternativa per la Germania, aveva detto al domenicale del quotidiano Faz: «La gente lo considera un buon calciatore, ma non vorrebbe un Boateng come vicino». Afd era nato come movimento anti euro, fondato da un professore universitario di macroeconomia; poi ha svoltato a destra, con atteggiamenti xenofobi e condanna del sostegno ai profughi. La sua leader, Frauke Petry, ha chiesto scusa a «Herr Boateng» per le frasi di Alexander Gaulanche. Il quale ha fatto retromarcia e negato, però i cronisti della Frankfurter hanno la registrazione dell’intervista Come direbbero i tg italiani, l’arco costituzionale si è schierato con Boateng, il quale ha ricevuto appoggio da federcalcio, club e tutto il mondo del calcio, compresi i tifosi che hanno assistito al k.o. con la Slovacchia sotto il diluvio che ha ritardato il secondo tempo di 25 minuti. Ma più della solidarietà, per condannare il politico che cercava visibilità e consensi sono bastate le frasi del fratello del milanista: «È triste che al giorno d’oggi si sentano queste cose. Sono felice, orgoglioso, integrato, sono tedesco e ho sempre sognato di essere il primo capitano di colore della nazionale. Niente altro, ha già parlato la gente». Già in settimana, Boateng era stato attaccato sul web da un gruppo di estrema destra, per uno spot della Ferrero. Fonte: gasport

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