“Cile, Panama e Bolivia sono i primi avversari che l’Argentina dovrà far fuori per proseguire nei quarti di finale della Coppa America e, dopo, sarà un crescendo sino alla finalissima del 26 giugno di prima sera nel New Jersey, le due di notte del 27 nel golfo.Il primo impatto è contro la velenosa Roja, il Cile dell’interista Medel, dell’ex juventino Vidal, del fiorentino Mati Fernandez, di Alexis Sanchez (El Niño Maravilla lanciato dall’Udinese, oggi all’Arsenal dopo essere passato per il Barça) e del nostro perduto Edu Vargas giunto ai 26 anni (ne aveva 23 al San Paolo). Cile velenoso Ahi che dolor perché la Roja risveglia brutti ricordi proprio al Pipita, la finale di Coppa America dell’anno scorso a Santiago del Cile, l’Argentina battuta ai rigori: Gonzalo fallisce il gol della vittoria al 92′ e poi il penalty (tiro alto) che decise la partitissima dal dischetto, 4-1 per i cileni. Sbagliò anche Ever Banega (parato), l’asso di Rosario che è appena passato dal Siviglia all’Inter a parametro zero. Piangemmo un po’ per te, Argentina.Era il 4 di luglio e fu l’amaro finale 2015 di Higuain. L’aveva preceduto la delusione di maggio a Napoli. Contro la Lazio al San Paolo, per il terzo posto Champions che andò perduto, la doppietta per pareggiare il 2-0 di partenza dei romani, ma il rigore alto per il possibile 3-2 azzurro e passeggiata tutta laziale (4-2) in quell’ultima partita di Benitez. Una disdetta e una maledizione dal rigore oltre la porta di Marchetti a Fuorigrotta al rigore alto, un mese dopo a Santiago, contro il cileno Claudio Bravo, uno che difende anche la porta del Barcellona. Da quelle ceneri Gonzalo Higuain è risorto, trasformato e rilanciato da Sarri (sorridi, ragazzo). La sua annata d’oro punta ora alla Coppa America”.
Fonte Il Mattino