Nome: Lorenzo. Cognome: Tonelli. Segni particolari: Fiuto del goal. Se esistesse una carta d’identità calcistica, sarebbero sicuramente queste le generalità del nuovo tesserato azzurro. Il difensore classe ’90, infatti, ha dimostrato di saper essere utile anche in proiezione offensiva, siglando ben 7 reti in due stagioni con la maglia dell’Empoli. Nello stesso lasso di tempo, dopotutto, l’inamovibile coppia Koulibaly-Albiol è riuscita a timbrare il cartellino unicamente 2 volte, nonostante le maggiori apparizioni sia in campo nazionale che internazionale. Bonucci, difensore più prolifico dell’inarrestabile Juventus, è fermo a quota 6. L’acquisto di Tonelli, dunque, regala a Sarri un nuovo pilastro per la linea arretrata, consapevole delle innovative richieste del tecnico, essendo da lui stato allenato due stagioni or sono, e pronto a calarsi nella realtà partenopea. Il cinismo che il barbuto Lorenzo porterà in dote, quindi, potrebbe rafforzare uno dei punti deboli del Napoli di De Laurentiis: la criticata sterilità sui calci piazzati. Nato il 17 gennaio 1990 a Firenze, il ventiseienne toscano si arruola nel settore giovanile dell’Empoli fin dalla tenera età. Prestazione dopo prestazione, Tonelli svolge la consueta trafila tra le varie categorie della cantera, arrivando a giocare la finale del Torneo di Viareggio nel 2010. Quel trofeo, perso al cospetto della Primavera della Juventus, costituisce il trampolino di lancio che lo proietta in prima squadra. La società, infatti, si innamora del suo stile di gioco: elegante, ma allo stesso tempo roccioso. Nonostante un fisico non propriamente da corazziere (1.83 per 78 kg), Tonelli è un difensore di grande grinta e temperamento, che fa dell’anticipo e dello stacco aereo le proprie qualità migliori. Il calciatore toscano, come già detto, abbina alle skills fisiche anche una discreta tecnica di base, fondamentale nell’impostazione della manovra dalle retrovie, punto chiave dello scacchiere sarriano. Ultime caratteristiche, non certo per importanza, sono le discrete rapidità e versatilità, che gli consentono di disimpegnarsi agevolmente anche sull’out di destra. Non male come biglietto da visita, non è vero?
Calcio in Pillole, rubrica a cura di Umberto Garofalo
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