L’approfondimento di R. Muni – “Dedicato a tutti quelli che…”

Il Napoli ha appena concluso un anno da record e solo il cammino inumano della Juve ha negato alla squadra di Sarri di vincere lo scudetto, il cui sogno è stato lungamente accarezzato dalla piazza napoletana e che, a essere onesti, sostanzialmente sarebbe stato meritato. Il record dei record è tutto suo, di Gonzalo Higuaìn, il re dei bomber, che con 36 gol messi a segno in 35 partite giocate (al netto delle tre giornate di squalifica rimediate dopo Udine) ha frantumato un record che durava dai primi anni cinquanta ed apparteneva a Gunnar Nordahl, svedese del Milan. Da cineteca il terzo gol del Pipita che, in rovesciata, metteva il pallone alle spalle del povero Zappino, portiere del Frosinone. Volendo enfatizzare ulteriormente l’impresa, notiamo che Gonzalo Higuaìn ha segnato da solo un gol in più di quelli realizzati dall’Udinese e dal Frosinone, due in più di quanti segnati da tutto l’Hellas Verona e addirittura tre in più di quelli fatti dalla squadra del Bologna…e appena uno in meno a quelli segnati dal Carpi e due in meno rispetto a quelli realizzati dal Palermo. Personalmente, ritengo offensivo e fazioso il paragone che qualcuno ha voluto azzardare tra il Pipita e lo juventino Dybala…pur con tutto il rispetto per il calciatore di Allegri. Tuttavia, le 36 perle di Gonzalo non sono l’unico numero che descrive la stagione più che positiva disputata dal Napoli. Ai numeri fenomenali inanellati dalla squadra di Sarri e dal confronto con il recente passato, dedicheremo lo spazio che merita, la prossima settimana. Per adesso, ci limitiamo a constatare che gli 82 punti conquistati ed equamente distribuiti tra girone di andata e di ritorno, che rappresentano la miglior performance degli azzurri nei campionati a venti squadre, due volte su tre sono stati sufficienti per vincere lo scudetto. Questo dato, se da una parte fa aumentare il rammarico per il sogno svanito, dall’altra è indice della grandissima stagione disputata dall’undici di Sarri. Nella serata di Napoli-Frosinone c’è stato qualcosa di ancora più bello rispetto alla tripletta del Pipita, alla festa per la Champions riconquistata ed al San Paolo gremito in festa: gli abbracci affettuosi di Callejòn e del bomber argentino con Maurizio Sarri. L’abbraccio dei due galacticos con il tecnico di Figline Valdarno, sono la testimonianza di un legame fortissimo della squadra con il suo allenatore. E quella scena la dedichiamo a tutti quelli che, troppo frettolosamente, la scorsa estate avevano sentenziato che Higuaìn non sarebbe rimasto agli ordini di Sarri, l’allenatore in tuta venuto dall’Empoli senza il pedigree sufficiente per ambire a grandi traguardi. E la dedichiamo anche a tutti quelli che ritenevano Callejòn inutile per il gioco del buon Maurizio. Noi che abbiamo buona memoria e che la scorsa estate additavamo la scelta di Sarri come meritocrazia sebbene ad alto rischio e che aspettavamo curiosi ed impazienti di vedere il nuovo corso voluto dal patron De Laurentiis, abbiamo preso nota delle profezie dei soloni di turno. Partendo dalla scelta del tecnico, erano in molti a storcere il naso di fronte alla scelta di Sarri, pronosticandone l’esonero. Questi esperti di calcio avrebbero preferito tecnici di ben altra caratura, rimpiangendo addirittura Benitez che avrebbe fatto benissimo alla guida del Real Madrid. Impietoso è il confronto tra i due allenatori con lo spagnolo che ha battuto un record: prima esonerato dalle merengues e poi retrocesso in Premiership alla guida del Newcastle…tutto nella stessa stagione! Per la serie ‘l’erba del vicino è sempre più verde’, tanti hanno magnificato l’Inter di Mancini durante il girone di andata (all’epoca era capolista) e le vittorie con il minimo scarto erano indicatori, a detta di molti, di grande solidità di squadra…l’Inter ha chiuso la stagione al quarto posto! Ed ancora, tanti magnificavano il tiki taka della Fiorentina, promuovendola come squadra che esprimeva il miglior calcio…i viola hanno chiuso la stagione al quinto posto! E che dire di tutti coloro che avevano pronosticano la Roma campione d’Italia a mani basse? Con una vera rivoluzione durante il mercato di gennaio ed il cambio di allenatore (…oltre che con circa 180 milioni di euro di perdita…), i giallorossi sono riusciti appena ad acciuffare il terzo posto (…con buona pace di coloro che hanno tifato per il sorpasso romanista ai danni del Napoli!…) ed i preliminari di Champions. E ancora, quanti avevano storto la bocca quando hanno saputo dell’acquisto di Hysaj e Valdifiori dall’Empoli? E quanti avevano sentenziato che il processo di italianizzazione (nel modo di concepire il calcio) voluto per il dopo Benitez, in realtà era soltanto un lento ridimensionamento? E quanti, infine, avevano strumentalizzato la frase di Sarri (…vorrei vedere il Napoli giocare come l’Empoli…) gridando, scandalizzati, ai quattro venti che il Napoli si stava empolizzando? La stagione appena conclusa la dedichiamo a tutti coloro che hanno sentenziato troppo in fretta, senza avere la pazienza di aspettare ed osservare. Tanti sedicenti esperti di pallone che, mescolandosi senza pudore tra la folla, sono saliti sul carro di Sarri…quello di chi ha vinto con i fatti! Ed a loro dedichiamo l’acquisto di Lorenzo Tonelli, perchè l’empolizzazione non è ancora finita! Avanti Napoli…Avanti!!!

Riccardo Muni

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