Gianni De Biasi, 59 anni, in carriera prima dell’Albania ha allenato Pro Vasto, Carpi, Cosenza, Spal, Modena, Brescia, Torino, Levante e Udinese
Uno stralcio dell’ intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Molti italiani conoscono solo il c.t. e due giocatori dell’Albania: Hysaj e Manaj. Che cosa si può aggiungere? «Siamo una squadra unita, che vive dell’entusiasmo della nostra gente. A volte è un difetto: i tifosi ci spingono e ci chiedono di attaccare, attaccare sempre, un po’ come nel calcio africano. Invece a questo livello è importante stare calmi, pensare. Se parliamo di Manaj, è facile: vede la porta come pochi, ha grandi qualità fisiche ma non so se potrà fare la prima punta al massimo livello. Per come sgomita mi ricorda un po’ Boninsegna e di sicuro ha personalità. Io a quell’età ero in camera con Mazzola e non avevo nemmeno il coraggio di fargli spegnere la luce di notte. Rey è diverso. Prima della partita col Kosovo gli ho chiesto di non strafare e lui: “Mister, io faccio gol”. Entra, corre e dopo 12 secondi, gol».
E Hysaj? «È uno dei più bravi in assoluto. Tre anni fa l’ho fatto esordire a Oslo contro la Norvegia, sull’1-0 per noi. Il presidente federale alla fine mi ha detto: “Mister, sei un pazzo, è un ragazzo di 19 anni”. Gli ho risposto: “Presidente, se ne avessi cinque così… li farei giocare tutti”»