Calcio in Pillole: rubrica di U. Garofalo – Le linee guida del mercato azzurro

Tonelli, De Roon, Sportiello, Klaassen e chi più ne ha più ne metta. Nemmeno il tempo di mandare in archivio il campionato ed è già tempo di riempire il taccuino azzurro di nomi che potrebbero approdare alle pendici del Vesuvio. Il calciomercato, d’altronde, cento ne dice ed una ne fa, con un margine d’errore volutamente elevato. Al di là dei singoli calciatori che potrebbero rinforzare la rosa del Napoli, dunque, quali sono le linee guida su cui si impernieranno i movimenti e gli accordi di Giuntoli? Analizziamo i punti fondamentali della strategia partenopea.

Portieri, che confusione – Dall’arrivo di Rafa Benitez, Castelvolturno ha fatto inspiegabilmente indigestione di numeri uno. Reina, per leadership ed esperienza, è il pilastro da cui ripartire nella prossima stagione e l’unica certezza che in questo momento ha Sarri. Rafael, infatti, cerca una realtà che lo faccia ritornare protagonista, mentre Gabriel ha già le valigie pronte e ritornerà al Milan che l’aveva ceduto in prestito. Come se non bastasse, alla base rientreranno gli esiliati Andujar e Sepe: il primo spingerà per una rescissione consesuale, il secondo ha fatto sapere tramite procuratore di non accettare più trasferimenti a titolo temporaneo. L’estremo difensore, cresciuto tra le file campane, sarebbe utile dato l’obbligo di possedere in rosa quattro calciatori cresciuti nel vivaio del club. In caso di permanenza, il nodo da sciogliere sarebbe quello del terzo portiere, una figura che dovrà fungere da collante all’interno dello spogliatoio. Intrigante l’opzione per Sportiello, alla prima chiamata in Nazionale: fossi in De Laurentiis, acquisterei il cartellino e ne permetterei la crescita nell’Atalanta.

Centrocampo in pole – Inutile girarci intorno: con l’acquisto di Tonelli, il vero tallone d’achille del Napoli è la mancanza di un tassello a centrocampo. Sfumato quasi del tutto il sogno Andrè Gomes, gli azzurri dovranno trovare il profilo giusto da affiancare ad Hamsik ed Allan. Affidare al giovane Grassi le chiavi del reparto nevralgico, infatti, potrebbe non dare i frutti sperati, quantomeno nell’immediato. In bilico il futuro di David Lopez: l’incontrista spagnolo, nonostante l’impegno, potrebbe non rientrare più nei progetti di Sarri.

La rivolta delle seconde linee – A causa dell’agguerrita lotta scudetto con la Juve, il tecnico azzurro ha preferito puntare su un undici tipo, rispolverando il concetto “titolarissimo” di mazzarriana memoria. Con i gironi di Champions alle porte, però, la gestione della rosa nella prossima stagione dovrà essere inevitabilmente differente. Il monito di De Laurentiis (“ora saranno cazzi tuoi, li dovrai fra giocare tutti e diciannove“), è piuttosto significativo. Ciononostante, la maggior parte dei calciatori meno impiegati sembra intenzionata a lasciare il club, anche con un maggior numero di impegni nella prossima stagione. Maggio, Valdifiori e Gabbiadini costituiscono i tre casi più spinosi: la società partenopea, se non riuscirà a trattenerli, dovrà rimpinguare ogni singolo reparto della rosa. Una sfida tutt’altro che semplice.

Calcio in Pillole, rubrica a cura di Umberto Garofalo
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