Giovanni Pisano è uno dei calciatori che hanno scritto pagine importanti nella storia della Salernitana. Dal dopoguerra ad oggi è l’attaccante granata più prolifico, con 60 gol in quattro stagioni e mezza (63 con quelli in Coppa Italia), una promozione in B ed il titolo di capocannoniere del torneo cadetto 1994/1995 con 21 reti. Oggi, dopo una disavventura in Romania alla guida del Caransebes (un calciatore su Facebook lo accusò mesi fa di aver indotto la squadra a perdere per un giro di scommesse illegali), Pisano è nella sua Sicilia e pensa al futuro. «Sono appena tornato
AMBIENTE. E allora Pisano, che al Como in B segnò 3 reti (2 all’Arechi ed uno al Sinigaglia) nella stagione ‘94/95, si cala in questa settimana di passione dei tifosi granata. «Conosco bene Salerno e posso immaginare la preoccupazione dei tifosi. Ora bisogna soltanto sostenere la squadra, poi si tireranno le somme. Sono certo che i salernitani non faranno mancare il loro apporto in questa gara decisiva. Purtroppo la squadra si è messa nei pasticci pareggiando col Vicenza e col Modena, ma tutto è ancora possibile e quindi eviterei disfattismi o processi anticipati. Sto pensando di venire anch’io per tifare granata, il richiamo è troppo forte».
SQUADRA. Pisano ha vissuto tante vigilie delicate, è stato il capitano della Salernitana, ha affrontato le difficoltà sempre a testa alta. «Ci sarà tensione nel gruppo, posso capire. Si stanno giocando il campionato. Ma io son
ATTACCANTI. Da attaccante ad attaccante, Giovanni Pisano si rivolge, infine, a Coda e Donnarumma: «Nelle ultime due partite hanno fatto poco, non sono riusciti a segnare, ma sono due ottimi calciatori. Dovranno pensare che ogni palla che giocheranno sarà l’ultima, dovranno avere cattiveria, determinazione ed essere particolarmente concentrati. Sono certo che entrambi potranno trascinare la Salernitana verso la vittoria con l’aiuto del meraviglioso pubblico dell’Arechi. Quella Curva, la Curva Sud, non ha eguali. Ricordo le emozioni provate ad ogni gol realizzato all’Arechi, i brividi che attraversavano il mio corpo e la scarica di adrenalina che quel tifo assordante provocava. I gol segnati al Como? Bei ricordi di un campionato esaltante, al termine del quale sfiorammo anche la promozione in serie A. Sono passati ventidue anni, ma le emozioni restano vive. Salerno merita più della B, ma ora bisogna pensare a tenersi stretta questa categoria».
Corriere dello Sport