Ci ha impiegato poco più di quaranta minuti il Napoli a blindare il secondo posto e la Champions diretta. Con la Roma in vantaggio a casa del Milan, il pubblico del San Paolo incitava la squadra, con il timore che lo spettro della passata stagione si ripetesse. Il fiato del pubblico di casa è rimasto sospeso fino al momento in cui capitan Hamsik ha trasformato in gol la supremazia territoriale dei padroni di casa sul Frosinone. Ne ha impiegati una ventina, nella ripresa, Gonzalo Higuaìn per realizzare la tripletta che gli ha permesso di salire a 36 gol, messi a segno in 35 presenze di campionato e battere il record che per oltre sessant’anni era appartenuto a Gunnar Nordahl, svedese del Milan che negli anni ’50 formava il famigerato trio Gre-No-Li con Gren e Liedholm. Un record storico che solo un extraterrestre come il Pipita Higuaìn poteva frantumare. Da cineteca del pallone quello numero trentasei, quello del sorpasso e del nuovo record, quando ha reso possibile qualcosa che pareva utopia. Con una rovesciata che potrebbe diventare il nuovo simbolo delle figurine Panini, Higuaìn ha mandato in estasi il pubblico di Napoli regalando ai tifosi un ottimo motivo per festeggiare, comunque, anche se il sogno scudetto era ormai svanito. Un plebiscito di complimenti, anche da parte degli sportivi ciociari e non solo loro. I complimenti dello juventino Bonucci sono stati un bel gesto, che ha placato gli animi dopo una lunga lotta a distanza sull’asse Napoli-Torino; qualcosa che fa senz’altro bene al calcio e di cui si avvertiva il bisogno. Il risultato dell’esaltante sabato sera napoletano è stato un perentorio 4 a 0 rifilato alla squadra allenata dall’ex Stellone, fresca di retrocessione in serie cadetta ed a cui auguriamo un pronto ritorno in serie A. Con il rotondo successo, gli azzurri hanno salutato il San Paolo gremito ed in un colpo solo hanno conquistato l’accesso diretto alla prossima Champions, permesso a Higuaìn di entrare nella storia del calcio italiano e frantumato diversi record societari. Con il piazzamento ottenuto, il Napoli ha assicurato alla società di De Laurentiis i lauti introiti europei con i quali si cercherà di rendere la squadra di Sarri ancora meglio attrezzata per la prossima lotta scudetto, con la Juve che, come abbiamo visto, è difficilmente spodestabile. Grande festa al triplice fischio, con il giro di campo degli azzurri accompagnato sia dalla ormai consueta UN GIORNO ALL’IMPROVVISO che dalla musichetta della Champions…ed il San Paolo, sulle note finali, ha urlato ‘the champioooons’ a squarciagola, facendo capire di quale ruggito sia capace. Sono avvisate tutte le big d’Europa: squadra e pubblico partenopeo venderanno cara la pelle e non sarà facile per nessuno domare i ragazzi terribili di Maurizio Sarri. Si, sarà ancora lui il tecnico che siederà sulla panca del San Paolo e, sebbene non avevamo motivi per dubitarne, è stato giusto che De Laurentiis lo abbia ribadito a fine gara, mettendo a tacere le antipatiche voci che insinuavano l’addio del tecnico nativo di Bagnoli. Diversi azzurri hanno salutato Napoli e tra essi Gabriel e Chalobah, che faranno ritorno rispettivamente al Milan ed al Chelsea dopo l’anno di prestito. Ultima al San Paolo, con l’esordio in maglia azzurra, per Regini che verrà sostituito da Tonelli, centrale dell’Empoli, fresco di convocazione in nazionale per lo stage pre-europei. Una vecchia conoscenza di mister Sarri che, di fatto, rappresenta il primo tassello del nuovo Napoli che, in sede di mercato, avrà l’obbligo di completare il mosaico e trovare il grimaldello giusto per spodestare la Juventus dalla prima poltrona d’Italia. I passi da fare dovranno essere pochi ma di qualità, in grado di far rifiatare gli undici a cui Sarri si è affidato per conquistare il secondo posto. In fondo, la differenza con la Juve sta proprio in questo, in qualche alternativa di valore in panchina, in grado di turnare con i cosiddetti titolarissimi. Ma di questo si parlerà nelle prossime settimane. Adesso godiamo di questo ottimo risultato, senza dare spazio ai rimpianti per il sogno scudetto svanito, dopo averlo a lungo cullato.
Riccardo Muni