ESCLUSIVA – Davide Mazza (terz. Chieti): ” La partita più emozionante della mia giovane carriera è stata quella giocata contro la Juve. Sogno di indossare la maglia dell’Avellino…”

All'interno l'intervista al calciatore classe '96 del Chieti

In esclusiva per i suoi lettori, il Napolionline.com intervista  Davide Mazza terzino destro, adattabile mezz’ala nel centrocampo a 3, classe 96 di Avellino, attualmente calciatore del Chieti Calcio (serie D).

Terzino destro del Chieti, prima di intraprendere la tua avventura in serie D con questa società dove hai giocato? Raccontaci la trafila per arrivare fino a qui. “Ho iniziato a soli 14 anni nelle giovanili dell’Avellino, due anni più tardi ho intrapreso la mia prima esperienza lontano da casa nel Savona in Lega Pro dove ho giocato stabilmente nella Berretti e sono stato convocato varie volte in prima squadra, successivamente sono tornato a “casa” giocando nella primavera dell’Avellino che mi ha consentito anche qualche apparizione in amichevole con la prima squadra. Lo scorso anno sono passato all’Argentina Arma (Sanremo) in serie D e a gennaio sono arrivato qui, al Chieti. Queste esperienze ti fanno crescere tanto sia dal lato calcistico che umano”.

Il campionato è terminato e voi siete arrivati al sesto posto in classifica, sei soddisfatto della tua stagione? Io sono arrivato a gennaio e sono stato subito trattato come uno di famiglia, mi hanno messo a mio agio. Qui c’è davvero un grande gruppo sia dal punto di vista umano che dal punto di vista sportivo. Il nostro obbiettivo era raggiungere i play-off, non ci siamo riusciti ma non possiamo lamentarci per i risultati ottenuti”.

Calciatore spesso fa rima con bimbo viziato, sfatiamo questo luogo comune e raccontaci quanti e quali sono i sacrifici che comporta questo mestiere. Già, non tutti vedono cosa si nasconde dietro il tirare i calci ad un pallone. Il nostro è un percorso di vita tortuoso e complicato che ti porta grandi momenti di malinconia oltre a quelli di grande gioia. Ci sono tante rinunce nascoste dietro a quei 90 minuti in campo che non tutti percepiscono. Detto questo, tengo a precisare che essere calciatore è il mestiere più bello che possa esistere”.

Ricordi la prima volta che hai dato un calcio ad un pallone, con chi eri e cosa hai provato. “Si, ricordo con grande affetto i miei tempi alla Galassia Avellino, una scuola di calcio locale che mi ha insegnato tanto e che resta nel mio cuore. In particolar modo, sento di ringraziare il mio mister a quei tempi che mi ha insegnato a crescere oltre che a migliorare dal punto di vista sportivo, Tonino Luciano”.

Oltre al calcio quali sono i tuoi hobby? “Adoro ascoltare musica, mi rilassa tanto. Quest’anno ho intrapreso anche la box come sport ma a livello amatoriale per scaricare un po’ di tensione“.

Qual è la partita che ricordi con maggior emozione ed entusiasmo nella tua giovane carriera? “Una delle partite più emozionanti della mia vita fino ad ora è stata quella giocata contro la Juve. La squadra attualmente allenata da Allegri disputò un’amichevole contro il Savona quando giocavo lì. Non so spiegare cosa ho provato in quel momento, so solo dire che mi tremavano le ginocchia, non capita tutti i giorni di giocare contro calciatori di quel calibro”.

Guardiamo al futuro, quali sono i tuoi propositi per l’anno nuovo. “Attualmente sono un calciatore del Chieti anche se ho ricevuto varie proposte sia in Italia che all’estero, in Svizzera ad esempio. Il mio pensiero fisso per ora è giocare e migliorarmi partita dopo partita, di queste cose se ne occupa il mio procuratore”.

Dove sogni di poter giocare e da chi essere allenato? “Il mio sogno è poter ritornare a giocare nella squadra della mia città, esultare con la maglia dell’Avellino e raggiungere grandi traguardi. Non ho una preferenza sugli allenatori, rispetto il lavoro di tutti”.

C’è stato un momento nella tua giovane carriera dove hai pensato di mollare tutto e dedicarti ad altro? No, la parola mollare non fa parte del mio vocabolario. Questo è il sogno e lotterò fino alla fine per realizzarlo”.

INTERVISTA A CURA DI ROSANNA BUONAURO

 

 

 

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