ESCLUSIVA – Vincenzo Riccio: “Il Napoli deve tornare ad essere una corsia preferenziale per le scuole calcio”

Mentre il Napoli si prepara per l’ultima fatica stagionale, match casalingo contro il Frosinone, si continua a lavorare anche per la crescita del settore giovanile con l’arrivo di altri ragazzi promettenti. Ilnapolionline.com ha intervistato Vincenzo Riccio ex difensore di Avellino e Siena, dove parla di Nello D’Onofrio difensore classe 2002 e sul momento del vivaio azzurro.

Il settore giovanile del Napoli ha appena acquistato Nello D’Onofrio. Quali sono le sue caratteristiche e com’è nata la trattativa con il responsabile del vivaio Gianluca Grava? “Nello è un difensore di piede sinistro, fisicamente molto dotato, ma nonostante la stazza ha nella velocità il suo cavallo di battaglia. La trattativa? Con Gianluca Grava c’è un amicizia che dura da molti anni, sin dai tempi dello spareggio con l’Avellino in serie C. Ritornando al ragazzo, c’è da dire che si è allenato in questi mesi con il Napoli, molti club lo hanno richiesto ma lui voleva solo l’azzurro. Io e il calciatore volevamo fare questo passo, perché secondo me è giusto rimanere nel territorio campano e  visto che il signor Grava dà molta importanza a questo aspetto, abbiamo deciso di accettare i colori partenopei e solo chi opera può capire quant’è difficile credetemi. Per me il Napoli è il meglio che c’è e non si discute”.

Ci potrebbe parlare della sua scuola calcio e quanti ragazzi sono iscritti? “La scuola calcio nacque tre anni fa, partendo dalla gestione del campo, dove ci fu un bando nel pressi di Brusciano e prese il nome di Asd Vincenzo Riccio. Il primo anno già si erano iscritti 150 ragazzi, il secondo anno invece  i numeri sono stati il doppio e personalmente ci tenevo a fare qualcosa di importante per il mio paese. Devo essere sincero, si sono fatti passi da gigante a livello di struttura e non solo e alla fine abbiamo come iscritti sulle 350 unità. Abbiamo in totale 24 squadre che giocano nei fine settimana, doppi e tripli gruppi, 4 categorie che vanno dai classe ‘99  ai 2010, insomma un settore giovanile. Io vivo per questi aspetti,  la mia è una passione che mi porto dentro da sempre, sono un uomo di campo e mi piace farlo perché ci sono coinvolti i giovani che sono una risorsa per il futuro”.

Andando ad analizzare i risultati, come si stanno comportando le varie compagini? “Lo scorso anno andammo ad un passo dalla conquista del titolo con i classe ’99, fummo eliminati in semifinale. In giro per l’Italia abbiamo dato alcuni ragazzi della nostra scuola calcio, compreso il Nord. Alla Cremonese  Lello Buonocore, Alessio Richiede al Bologna e  Mattia Romano difensore centrale è ad un passo dallo Spezia, mancano pochi dettagli. Quest’anno ritornando ai risultati siamo già in semifinale con la categoria 2000 mini Allievi, i mini Giovanissimi 2002, l’ex squadra di Nello D’Onofrio”.

Prima parlava dei classe 2000, come giudica la stagione del Napoli Allievi Nazionali allenati da Massimo Carnevale? “Devo dire che la categoria Allievi Nazionali sono un mix  ’99-2000 che hanno fatto parte  anche della Lega Pro, compresi Pelliccia, Gaetano, Micillo e tanti altri e visto che hanno giocato contro ragazzi di età superiore,  il loro rendimento è stato molto  positivo. Il Napoli si sta distinguendo per un lavoro di gruppi davvero interessante, ovviamente ci vuole del tempo prima di vedere i risultati ma conoscendo le persone che lavorano nel club azzurro come Grava, Petrone, Mozzillo, tutte persone qualificate, allora il futuro può essere roseo. Un altro aspetto da non sottovalutare è che molte scuole calcio stanno riallacciando i rapporti con il Napoli ed è davvero una splendida notizia non c’è che dire. La Campania è una risorsa fondamentale  per i giovani ragazzi di talento,  trattenerli nel nostro  territorio sarebbe davvero fantastico e la società partenopea deve tornare ad essere una corsia preferenziale”.

Infine passiamo al Napoli. Dalla C alla quasi Champions League. Sembrano lontani i tempi dello spareggio con il suo Avellino. Adesso manca solo lo scudetto cosa manca per questo definitivo passo? “In questi anni De Laurentiis ci sta insegnando che con il lavoro, il sacrificio e la voglia di fare, si possono ottenere i risultati in breve tempo. Adesso bisogna fare ancora un passettino decisivo per arrivare alla conquista dello scudetto. Credo che continuando a programmare come sta facendo il Napoli, aspettando e avere pazienza si può arrivare al tricolore, ci vuole tempo e soprattutto lavorare tanto per raggiungere il top. Ma non mi riferisco solo alla prima squadra, ma anche al settore giovanile dove sicuramente nei prossimi anni ne sentiremo parlare solo in termini positivi perché la strada tracciata dal club azzurro è quella giusta”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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