Napoli, roba da guinness dei primati – Un’ infermeria Campione d’Italia!

Si, d’accordo i gol di Higuain, gli assist di Hamsik e le invenzioni di Insigne, ma è in quella materia oscura che si occupa di  caviglie, legamenti, ossa e muscoli che il Napoli vince, che il Napoli è campione d’Italia. Zero. Nel corso di tutta la stagione c’è stato un solo infortunio, quello di Pepe Reina tre giorni prima di Udine, ma non era a carattere muscolare. Ogni settimana Sarri ha potuto fare la formazione senza avere impedimenti legati all’infermeria. Roba da guinness dei primati: un piccolo risentimento per Chiriches durante il periodo estivo e il menisco di Grassi. Gabbiadini e Mertens i loro guai li hanno rimediati lontano da casa. Ma dietro tutto ciò non c’è la mano di San Gennaro, non c’è un laboratorio milionario, ma un gruppo di professionisti coordinati da Alfonso De Nicola. Un laboratorio, formato da persone, che vive sulle abilità, l’esperienza, la competenza di uomini che curano giorno dopo giorno i muscoli e la testa dei giocatori del Napoli. Ci sono Enrico D’Andrea (medico fisiatra) e Raffaele Canonico (specialista in medicina dello sport) e la squadra dei fisoterapisti: Massimo Buono (recuperi sul campo e prevenzione), Giovanni D’Avino (terapista manuale), Fabio Sannino e Marco di Lullo (terapisti posturali) e Marco Romano (masso terapeuta). A questo si aggiunge l’innovativo studio del Dna del professore Antonio Giordano, che per la prima volta, nell’estate 2014, ai giocatori ha prelevato un campione di saliva per studiare il comportamento dei geni durante e dopo lo sforzo. Il NapoliLab è insomma un incrocio di passione, competenza e professionalità. Roba da Champions League. (tratto da Il Mattino)

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